sabato 2 giugno 2012

Omaggio a George Meek


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George Meek è stato un famoso inventore, progettista e produttore di strumenti
innovativi nel settore dell’aria condizionata, un vero business-man che ha fatto
la propria fortuna grazie ad una serie di brevetti che hanno trovato applicazione
in svariati settori dell’industria. Ma, contemporaneamente, egli è stato un vero
pioniere delle ricerche nel settore delle transcomunicazioni strumentali: il suo
interesse verso la ricerca di prove a favore della sopravvivenza dell’anima crebbe
piano piano, e fu soprattutto durante gli anni della sua maturità che egli decise di
dedicarsi interamente a questo suo coinvolgente interesse. All’età di 60 anni si
ritirò dal lavoro per iniziare a viaggiare, insieme a sua moglie Jeannette, in tutto
il mondo, allo scopo di localizzare e fondare progetti di ricerca nel campo della
sopravvivenza dell’anima cui partecipavano i migliori fisici, medici, psichiatri ed
altri scienziati. In questo periodo egli si interessò particolarmente ai guaritori
spirituali filippini e del sud-est asiatico, cercando di comprendere quale forma di
energia fosse coinvolta in quei processi di guarigione. Fu proprio per questo
motivo che Meek iniziò ad interessarsi sempre più a fondo dell’energia pulsante
e potente che giace appena sotto la superficie del nostro mondo fisico, al di là
delle possibilità di percezione dei nostri cinque sensi ed anche, spesso, oltre la
possibilità di misurazione dei nostri strumenti scientifici. Durante questi viaggi,
in seguito alle esperienze vissute in quegli anni, George si convinse che
quell’energia invisibile giocava un ruolo di primo piano nelle nostre vite e nel
nostro mondo, ma sapeva che la maggior parte delle persone ne ignorava
perfino l’esistenza, come del resto anche la scienza stessa, e tutto questo lo
metteva a disagio. Decise allora che avrebbe dedicato la sua vita a dimostrare
agli scettici l’esistenza delle energie della realtà spirituale e a questo scopo tornò
a Franklin, nel North Carolina, nel 1980 e fondò la Metascience Foundation su
un bel terreno che aveva acquistato allo scopo di costruirvi un grande centro
che, nei suoi desideri, avrebbe dovuto ospitare il suo prezioso staff formato da
scienziati, adepti spirituali, ingegneri e ricercatori impegnati, tutti, a svelare i
misteri dello spirito umano. Trascorse quegli anni continuando a viaggiare alla
ricerca di fenomeni da studiare e, nei momenti in cui si fermava a casa, si
rinchiudeva nel suo laboratorio per effettuare svariati esperimenti tra cui quello
di imprimere su una pellicola fotografica le energie irradiate dal suo corpo o
quelli che riguardavano lo studio degli effetti delle emozioni umane sulla crescita
delle piante. Durante alcuni di quegli esperimenti Meek riuscì, grazie alle sue
particolari attrezzature, a fotografare il suo stesso corpo astrale mentre lasciava il
corpo fisico durante un OBE spontanea. In queste suggestive foto si può
osservare una densa massa trasparente e luminosa, collegata al corpo fisico
tramite una specie di cordone, che si solleva lentamente verso l’alto.
Meek trascorse moltissimo tempo nel suo laboratorio cercando di realizzare un
suo vivo desiderio: quello di mettere insieme, pezzo dopo pezzo, una mappa del
mondo spirituale, facendo riferimento alle molteplici esperienze che egli stesso
aveva fatto durante le sue OBE: fu proprio grazie ai suoi numerosi viaggi astrali
che giunse ad affermare che l’inferno ed il paradiso non sono collocati in uno
spazio lontanissimo, ma che questi due luoghi si trovano proprio qui, sul nostro
stesso piano terrestre, interpenetrando la nostra stessa realtà fisica. Del resto da
sempre i mistici hanno affermato proprio questo stesso concetto che però,
spesso, appare incomprensibile ai più; il merito di Meek sta nel fatto che egli ha
tentato, utilizzando le nostre attuali conoscenze delle tecnologie radio e delle
energie elettromagnetiche, di spiegare la reale collocazione del mondo spirituale
in un modo molto più comprensibile agli uomini che, in tal modo, lo possono
più facilmente comprendere. In poche parole egli sosteneva che così come
centinaia di stazioni radio emettono incessantemente una enorme quantità di
segnali radio sotto forma di energia vibrante che riempie l’aria ed è capace di
oltrepassare case, alberi ed ogni struttura solida, e quegli stessi segnali
rimangono comunque distinguibili in base alla loro frequenza, così tutti gli
universi spirituali (e Meek sosteneva che ce ne sono centinaia) condividono lo
stesso spazio del nostro universo fisico, proprio come i diversi segnali radio
condividono la stessa stanza. Parimenti, per continuare con la metafora delle
onde radio, tutti gli universi sono “trasmessi” da una stessa stazione centrale che
le varie religioni chiamano Dio, Allah o Brama, e che tanti di noi chiamano
principio intelligente o coscienza cosmica. I vari universi sono stati tutti
assemblati insieme nello stesso spazio, ma ogni universo rimane distinto
dall’altro in base alla propria frequenza o intensità di vibrazione. Le frequenze
del mondo spirituale sono più sottili di quelle che conosciamo nel mondo fisico,
come l’elettricità, i segnali radio o la luce e per tale motivo molte delle energie
del mondo spirituale sono impercettibili per i nostri sensi ma anche per i nostri
apparecchi scientifici. Basandosi su questo concetto Meek sosteneva la necessità
di riuscire a mettere a punto uno strumento che, così come la radio permette di
separare i vari segnali radio e di sintonizzarli nel nostro mondo fisico, ci
permettesse di sintonizzarci sulle frequenze più sottili del mondo spirituale per
permetterci di comunicare con i suoi abitanti. Fu così che nel 1979 nacque lo
spiricom”, un apparecchio costruito in collaborazione con il suo collega Bill
O’Neill, costituito da un set di 13 generatori di toni che raggiungeva l’estensione
della voce maschile adulta. Dopo aver lavorato molti mesi al progetto, accadde
finalmente un fatto stupefacente: tramite la radio una voce cominciò a
rispondere! Apparteneva a qualcuno che era nella stanza ma che era invisibile, lo
spirito di George Jeffries Mueller, uno scienziato della NASA che era morto nel
1967 e che ora ritornava per assistere Meek nell’apertura di un ponte di
comunicazione tra i due mondi. O'Neil e Mueller registrarono oltre 20 ore di
dialogo tra il 1979 ed il 1982. Nessun altro è poi riuscito ad ottenere gli stessi
stupefacenti risultati di Meek e O’Neill, ma si pensa che ciò sia dovuto al fatto
che lo stesso O’Neill sia stato un medium molto dotato che influenzava con la
sua presenza i risultati degli esperimenti. Tempo dopo Meek fu testimone di altri
avvenimenti eccezionali in compagnia di Ernest Senkowski (v.): i due, durante
un viaggio in Lussemburgo, a casa di Maggy e Jules Harsch-Fischbach,
assistettero alla prima trasmissione video dall’aldilà. Su un vecchio televisore
malfunzionante apparvero per pochi secondi immagini di foreste, montagne e di
una coppia che passeggiava mano nella mano sulle rive di un lago: le immagini,
come preannunciato dalle entità astrali, erano scorci dell’aldilà, i primi mai visti
da occhio umano. Furono pochi secondi ma, come si può immaginare,
colpirono profondamente i presenti che continuarono le loro ricerche con zelo
ancora maggiore. Quando Jeannette Meek morì nel 1990, George ricevette
presto una lettera di lei via computer, spedita, come lei stessa affermava, dalla
sua nuova casa nel mondo degli spiriti. La lettera fu inviata nel nostro mondo da
un gruppo di spiriti che si faceva chiamare Timestream, una squadra di persone
disincarnate che stava lavorando per poter aprire un canale di comunicazione
con la Terra. Nella lettera Jeannette diceva a George di sentire molto la sua
mancanza e che lì la vita era meravigliosa. Sosteneva di essere impegnata ad
accogliere gli spiriti di donne e bambini morti a causa della guerra del Golfo: lei
doveva calmarli ed aiutarli ad abituarsi alla loro nuova vita.
Questo tipo di transcomunicazione è la prova che i due mondi, se ci sono le
giuste condizioni, possono comunicare. Jeannette aveva semplicemente trovato
il modo di consegnare a suo marito, che era ancora in vita, un messaggio chiaro
e senza filtri attraverso un computer che si trovava sulla Terra.
George Meek morì nell’inverno del 1999. Aveva fatto il giro del mondo molte
volte, acquisendo prove inconfutabili che esiste la vita dopo la morte. Trovò
anche il tempo di scrivere due libri di successo: Healers and the Healing Process
(Guaritori ed il processo di guarigione) del 1970 e After We Die, What Then?
(Cosa succede dopo la nostra morte?) del 1980.
Certo queste informazioni, per molti di noi, trascendono la “soglia di
esitazione”. Spero solo che vogliate, per un attimo, sospendere le vostre
convinzioni ed accostarvi a questi fatti (perché di questo si tratta) senza rifiutarli
a priori solo perché non siete cresciuti con essi. Oggigiorno la comunicazione
tecnologica con l’aldilà è una realtà, che i cinici e gli scettici lo accettino o no.
Avete mai sentito quella faccenda che secondo i testi di tecnica aereonautica il
calabrone non potrebbe volare affatto, per via del suo peso troppo elevato in
rapporto alla superficie alare, ma che, tuttavia, il calabrone non lo sa e continua
a volare lo stesso?

Tratto da -La Scienza che ha dimostrato l'Aldila'-

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