mercoledì 23 febbraio 2011

RITROVARSI INSIEME


... Un giorno riderai, o perlomeno, ti verrà da sorridere, perché la vita che facciamo sulla Terra è come un gioco di quelli che facciamo da ragazzini che servono a crescere, servono ad evolvere e, quando capita qualche cosa di estremamente brutto, non è una punizione ma un crescere, un imparare, un diventare più forti, un evolversi… e la materia che ci serve inizialmente per poter incominciare a conoscere la concretezza per poi arrivare, pian piano all’evoluzione dello spirito, si invecchia e si trasforma, per poi essere lasciata ed abbandonata come un vestito che non va più bene…

Quando lo spirito diventa più grande ed ha la possibilità di evolversi, questo vestito va abbandonato. Non si finisce con la fine del corpo fisico, ma si diventa eterei per avere più forza e spiritualità e per essere più uniti a questa grande concezione che noi chiamiamo Dio. È importante quindi non pensare alla morte come disgrazia, ma è bene pensare alla morte, pensarla intensamente nel momento che verrà, come ad un momento di evoluzione…

... Non ci sono momenti per sempre: sono momenti destinati a passare, sono momenti che vanno perché, poi, si torna a casa, qua dove sono io!!! Ed è molto importante rendersi conto di questo: è molto importante che, quando una persona cara se ne va, gli altri si rendano conto che non si tratta di una cosa definitiva, ma solo momentanea. Come una volta, secoli addietro, esisteva la tradizione che chi andava via, per esempio nelle Americhe, difficilmente tornava ed era un saluto, un saluto per un lungo viaggio, con il desiderio di ritrovarsi insieme: i cari che raggiungevano l’altro o l’uno che tornava verso casa… questo è… questo é… ritrovarsi insieme.

Tre brani estratti dal libro Ciao papi… dialoghi con l’altra dimensione, voluto fortemente ed in buona parte scritto, tramite canali medianici da me non cercati, da mia figlia Sibylle, tre mesi dopo che lei se ne era andata nell’altra dimensione, togliendosi la vita a soli 22 anni.

Questi messaggi che i nostri figli di luce continuano con instancabile perseveranza ad inviarci e che, troppo coinvolti dalla nostra mente razionale, spesso non sembriamo essere capaci di comprendere, vertono con assoluta coerenza, su alcuni concetti molto chiari ed essenziali:
- sono felici e hanno compiti che variano continuamente e che servono alla loro evoluzione; non esistendo né spazio né tempo, sono perfettamente in grado di continuare a viverci accanto sotto forma di energia a noi invisibile.
- la nostra disperazione, il nostro dolore e incapacità di rassegnarci alla loro partenza nell’altra dimensione, li richiamano verso la Terra e sembrano essere le sole cause di difficoltà per la loro crescita spirituale.
- ci esortano a continuare a vivere la nostra vita con gioia ed intensità, anche per loro.

Claudio Maneri






sabato 5 febbraio 2011

Che lavoro dobbiamo fare per gli esseri che abbiamo amato, per poterli aiutare al massimo?

Il lavoro che potete fare è soprattutto non affliggervi nel momento della separazione. E’ il lavoro più
grosso, il più difficile. In seguito prendere coscienza che non c’è separazione, che questa deriva soltanto
dalla non-visione della loro presenza. Ma l’Amore non separa gli esseri ed è un legame più che potente, è un
legame che niente può distruggere.
Per aiutarli, in relazione al fatto che siano scomparsi da più o meno tempo e a seconda del cammino che
avevano fatto su questa terra, potete parlare loro come se fossero presenti, dir loro che li amate e anche che
non fanno più parte di questo mondo, che bisogna che vadano sul loro. Quando avete perduto un essere
caro, l’essere caro resta vostro prigioniero, come voi potete restare suo prigioniero.
La prima cosa è liberarli, poi dirigerli, cioè spiegare loro qual è il cammino per lasciare il piano della terra.
Sono ancora, spesso, molto presenti sul piano della terra, ed è necessario che vadano verso i piani dove
continueranno il loro lavoro, dove si rigenereranno, perché molto spesso la cosa più importante è potersi
rigenerare per continuare il lavoro da compiere. Quando avranno iniziato questa rigenerazione, prenderanno
coscienza del piano sul quale si trovano.
Quindi, bisogna spesso inviare loro molto Amore, parlare loro, dire loro : ‘Vai verso la Luce, vai verso il
piano che è tuo e dopo, potrai tornare ad aiutarmi, potrai tornare verso di me’ ».
Come possiamo sapere se un pensiero d’Amore inviato a una persona defunta le arriva veramente ?
«Possiamo dirvi questo: siate assolutamente certi che ogni pensiero d’Amore inviato a una o più persone
defunte andrà veramente verso di esse, poiché non c’è alcun freno, alcun ostacolo all’Amore. L’Amore non
ha limiti, l’Amore può essere proiettato all’altro capo dell’Universo e l’Amore sincero va sempre a toccare
nel più profondo colui al quale è destinato
Quando avrete mandato molto Amore a un essere caro, sarà possibile sentire la sua presenza in voi, una
gioia profonda, un ritorno d’amore. Questo vi sarà possibile se siete sufficientemente svincolati dalla
mentalizzazione di questo atto d’Amore, di questa proiezione d’Amore, se vi mettete in uno stato ricettivo,
in contatto. Darete e riceverete, ma di sicuro, senza mentalizzare.
 Sappiate che l’Amore ha una potenza considerevole, molto più di quanto
possiate supporre.
L’Amore è la sola potenza dell’Universo, e Dio l’ha messa in voi. Imparate allora a servirvene il meglio
possibile, imparate a dirigerla, imparate che è il vostro strumento più prezioso, quello con il quale dovrete
operare».

venerdì 4 febbraio 2011

la piccola Anima e il Sole

C'era una volta, in un luogo fuori dal tempo, una Piccola Anima 
che disse a Dio: "Io so chi sono!"
"Ma e' meraviglioso! E dimmi, chi sei?" chiese il Creatore.
"Sono la Luce!"
Il volto di Dio si illumino' di un grande sorriso.
"E' proprio vero! Tu sei la Luce."
La Piccola Anima si senti' tanto felice, perche' aveva finalmente
scoperto quello che tutti i suoi simili nel Regno avrebbero
dovuto immaginare.
"Oh", mormoro', "e' davvero fantastico!"
Ben presto pero', sapere chi era non fu piu' sufficiente.
Sentiva crescere dentro di se' una certa agitazione, 
perche' voleva essere cio' che era.
Torno' quindi da Dio (un'idea niente male per chiunque desideri
essere Chi E' in Realta') e, dopo aver esordito con un:
"Ciao, Dio!" domando': "Adesso che so Chi Sono, va bene se lo sono?"
E Lui rispose: "Intendi dire che vuoi essere Chi Sei Gia'?"
"Beh, una cosa e' saperlo, ma quanto a esserlo veramente...
Insomma, io voglio capire come ci si sente nell'essere la Luce!"
"Ma tu sei la Luce", ripete' Dio, sorridendo di nuovo.
"Si, ma voglio scoprire che cosa si prova!" 
piagnucolo' la Piccola Anima.
"Eh, gia'" ammise il Creatore nascondendo a malapena una risatina,
"avrei dovuto immaginarmelo. 
Hai sempre avuto un grande spirito d'avventura."
Poi cambio' espressione. 
"Pero', pero'... C'e' un problemino.."
"Di che si tratta?"
"Ebbene, non c'e' altro che Luce. Vedi io ho creato solo cio' che sei e, 
di conseguenza, non posso suggerirti nulla per sentire Chi Sei,
perche' non c'e' niente che tu non sia."
"Ehh?" balbetto' la Piccola Anima, 
che a quel punto faceva fatica a seguirlo.
"Mettiamola in questo modo", spiego' Dio. "Tu sei come una candela
nel Sole. Oh, esisti, indubbiamente. In mezzo a milioni di miliardi
di altre candele che tutte insieme lo rendono cio' che e'.
E il sole non sarebbe il Sole senza di te.
Senza una delle sue fiammelle rimarrebbe una semplice stella...
perche' non risulterebbe altrettanto splendente.
E, dunque, la domanda e' questa: 
Come fare a riconoscersi nella Luce quando se ne e' circondati ?"
"Ehi", protesto' la Piccola Anima, "il Creatore sei tu. Escogita una soluzione !"
Lui sorrise di nuovo. "L'ho gia' trovata", affermo'.
"Dal momento che non riesci a vederti come Luce quando sei dentro la luce,
verrai sommerso dalle tenebre."
"E che cosa sarebbero queste tenebre"
"Sono cio' che tu non sei" fu la Sua risposta.
"Mi faranno paura?"
"Solo se sceglierai di lasciarti intimorire", lo tranquillizzo' Dio.
"In effetti, non esiste nulla di cui avere paura, a meno che non sia tu
a decidere altrimenti.
Vedi, siamo noi a inventarci tutto. A lavorare di fantasia."
"Ah, se e' cosi'..." fece un sospiro di sollievo la Piccola Anima.
Poi Dio prosegui' spiegando che si arriva alla percezione delle cose
quando ci appare il loro esatto opposto.
"E questa e' una vera benedizione", affermo', "perche', se cosi' non fosse,
tu non riusciresti a distinguerle.
Non capiresti che cos'e' il Caldo senza il Freddo, ne' che cos'e' 
Su se non ci fosse Giu', ne' Veloce senza Lento.
Non sapresti che cos'e' la Destra in mancanza della Sinistra,
e neppure che cosa sono Qui e Adesso, se non ci fossero La' e Poi.
Percio' - concluse -  quando le tenebre saranno ovunque,
non dovrai agitare i pugni e maledirle.
Sii piuttosto un fulgore nel buio e non farti prendere dalla collera.
Allora saprai Chi Sei in Realta', e anche tutti gli altri lo sapranno.
Fa' che la tua Luce risplenda al punto da mostrare a chiunque
quanto sei speciale!"
"Intendi dire che non e' sbagliato fare in modo che gli altri
capiscano il mio valore?" chiese la Piccola Anima.
"Ma naturalmente!" ridacchio' Dio.
"E' sicuramente un bene! Rammenta, pero', che <speciale>
non significa <migliore>.
Tutti sono speciali, ognuno a modo proprio!
Tuttavia, molti lo hanno dimenticato. Capiranno che e' buona cosa
esserlo nel momento in cui lo comprenderai tu."
"Davvero?" esclamo' la Piccola Anima danzando, 
saltellando e ridendo di gioia.
"Posso essere speciale quanto voglio?"
"Oh, si, e puoi iniziare fin da ora", rispose il Creatore
che danzava, saltellava e rideva a Sua volta.
"In che modo ti va di esserlo?"
"In che modo? Non capisco."
"Beh", suggeri' Dio, "essere la Luce non ha altri significati,
ma l'essere speciali puo' essere interpretato in vari modi.
Lo si e' quando si e' teneri, o quando si e' gentili, o creativi.
E ancora, si e' speciali quando ci si dimostra pazienti.
Ti vengono in mente altri esempi?"
La Piccola Anima rimase seduta per qualche istante a riflettere.
"Ne ho trovati un sacco!" esclamo' infine.
"Rendersi utili, e condividere le esperienze, e comportarsi 
da buoni amici.
Essere premurosi nei confronti del prossimo.
Ecco, questi sono modi per essere speciali!".
"Si!" ammise Dio, "e tu puoi sceglierli tutti, o trovare qualsiasi 
altro modo per essere speciale che ti vada a genio, in ogni momento.
Ecco che cosa significa essere la Luce."
"So cosa voglio essere, io so cosa voglio essere!" annuncio' la Piccola Anima
sprizzando felicita' da tutti i pori.
E ho deciso che scegliero' quella parte che viene chiamata
<essere disposti al perdono>.
Non e' forse speciale essere indulgenti?
"Oh, certo", assicuro' Dio. "E' molto speciale."
"Va bene, e' proprio quello che voglio essere.
Voglio saper perdonare.
Voglio Fare Esperienza in questo modo."
"C'e' una cosa pero' che dovresti sapere."
La Piccola Anima fu quasi sul punto di perdere la pazienza.
Sembrava ci fosse sempre qualche complicazione.
"Che c'e' ancora?" ribatte' con un sospiro.
"Non c'e' nessuno da perdonare", disse Dio.
"Nessuno?" Era difficile credere a cio' che aveva appena udito.
"Nessuno", ripete' il Creatore. "Tutto cio' che ho creato e' perfetto.
Non esiste anima che sia meno perfetta di te. Guardati attorno."
Solo allora la Piccola Anima si rese conto che si era radunata 
una grande folla.
Tanti altri suoi simili erano arrivati da ogni angolo del Regno
perche' si era sparsa la voce di quella straordinaria 
conversazione con Dio e tutti volevano ascoltare.
Osservando le innumerevoli altre anime radunate li' intorno,
non pote' fare a meno di dare ragione al Creatore.
Nessuna appariva meno meravigliosa, meno magnifica o meno perfetta.
Tale era il prodigio di quello spettacolo, e tanta era la Luce
che si sprigionava tutt'attorno, che la Piccola Anima
riusciva a malapena a tenere lo sguardo fisso sulla moltitudine.
"Chi, dunque, dovrebbe essere perdonato?" torno' alla carica Dio.
"Accidenti, mi sa proprio che non divertiro'!
Mi sarebbe tanto piaciuto essere Colui Che Perdona.
Volevo sapere come ci si sente a essere speciali in quel senso."
La Piccola Anima capi', in quel momento, che cosa di prova
a essere tristi.
Ma un'Anima Amica si fece avanti tra la folla e disse:
"Non te la prendere, io ti aiutero'."
"Dici davvero? Ma che cosa puoi fare?"
"Ecco, posso offrirti qualcuno da perdonare!"
"Tu puoi..."
"Certo! Posso venire nella tua prossima vita e fare qualcosa
che ti consentira' di dimostrare la tua indulgenza."
"Ma perche'? Per quale motivo?" chiese la Piccola Anima.
"Sei un Essere di suprema perfezione! Puoi vibrare a una velocita'
cosi' grande da creare una Luce tanto splendente 
da impedirmi quasi di guardarti!
Che cosa mai potrebbe indurti a rallentare le tue vibrazioni
fino a offuscarla? Che cosa potrebbe spingere te
-che sei  in grado di danzare in cima alle stelle
e viaggiare per il Regno alla velocita' del pensiero-
a calarti nella mia vita e divenire tanto pesante da compiere
questo atto malvagio?"
"E' semplice", spiego' l'Anima Amica, "perche' ti voglio bene."
Sentendo quella risposta, lo stupore invase la Piccola Anima.
"Non essere tanto meravigliato, Piccola Anima.
Tu hai fatto lo stesso per me. Davvero non ricordi?
Oh, abbiamo danzato insieme molte volte, tu e io.
Nel corso di tutte le eta' del mondo e di ogni periodo storico,
abbiamo ballato.
Abbiamo giocato per tutto l'arco del tempo e in molti luoghi.
Solo che non te ne rammenti.
"Entrambi siamo stati Tutto. Siamo stati Su e Giu',
la Sinistra e la Destra, il Qui e il La', l'Adesso e il Poi;
e anche maschio e femmina, bene e male:
siamo ambedue stati la vittima e l'oppressore.
Ci siamo incontrati spesso, tu e io, in passato;
e ognuno ha offerto all'altro l'esatta e perfetta opportunita'
di Esprimersi e di Fare Esperienza di Cio' che Siamo in Realta'."
"E quindi", continuo' a spiegare l'Anima Amica,
"io verro' nella tua prossima vita e, questa volta, saro' il <cattivo>.
Commentero' nei tuoi confronti qualcosa di veramente terribile,
e allora riuscirai a provare come ci si sente nei panni
di Colui Che Perdona".
"Ma che cosa farai", domando' la Piccola Anima,
leggermente a disagio, "da risultare tanto tremendo?"
"Oh", rispose l'Anima Amica strizzando l'occhio,
"ci faremo venire qualche bella idea".
Poi soggiunse a voce bassa:
"Sai, tu hai ragione riguardo a una cosa".
"E quale sarebbe?"
"Dovro' diminuire alquanto le mie vibrazioni, e aumentare
a dismisura il mio peso per commettere questa brutta cosa.
Mi tocchera' fingere di essere cio' che non sono.
E quindi, ti chiedo in cambio un favore."
"Oh, qualsiasi cosa, qualsiasi cosa!" grido' la Piccola Anima,
che intanto ballava e cantava.
"Riusciro' a perdonare, riusciro' a perdonare!"
Poi si rese conto del silenzio dell'Anima Amica e allora chiese:
"Che cosa posso fare per te? Sei davvero un angelo,
sei cosi' disponibile ad accontentarmi!"
"E' naturale che sia un angelo!" li interruppe Dio.
"Ognuno di voi lo e'! E rammentatelo sempre: 
Io vi ho mandato solo angeli."
A quel punto la Piccola Anima senti' ancora piu' forte il desiderio
di esaudire la richiesta e chiese di nuovo:
"Che cosa posso fare per te?"
"Quando ti colpiro' e ti maltrattero', nell'attimo in cui commettero'
la cosa peggiore che tu possa immaginare,
in quello stesso istante ..."
"Si? Si..."
"Dovrai rammentare Chi Sono in Realta'", concluse l'Anima Amica
gravemente.
"Oh, ma lo faro'!" esclamo' la Piccola Anima, "lo prometto!
Ti ricordero' sempre cosi' come sei qui, in questo momento!"
"Bene", commento' l'Anima Amica, "perche', vedi, dopo che 
avro' finto con tanta fatica, avro' dimenticato chi sono.
E se non mi ricorderai per come sono, potrei non rammentarmelo
per un sacco di tempo.
Se mi scordassi Chi Sono, tu potresti addirittura dimenticare
Chi Sei, e saremo perduti entrambi.
E allora avremmo bisogno di un'altra anima che venisse
in nostro soccorso per rammentarci Chi Siamo."
"No, questo non accadra'!" promise la Piccola Anima.
"Io ti ricordero'! E ti ringraziero' per avermi fatto questo dono:
l'opportunita' di provare Chi Sono."
Quindi, l'accordo fu fatto. 
E la Piccola Anima ando' verso una nuova vita,
felice di essere la Luce e raggiante per la parte 
che aveva conquistato, la Capacita' di Perdonare.
Attese con ansia ogni momento in cui avrebbe potuto fare
questa esperienza per ringraziare l'anima che 
con il suo amore l'aveva resa possibile.
E in tutti gli istanti di quella nuova vita,
ogni qualvolta compariva una nuova anima a portare
gioia o tristezza -specialmente tristezza-
ricordava quello che aveva detto Dio.
"Rammentatelo sempre",
aveva affermato con un sorriso,
"Io vi ho mandato solo angeli".