martedì 1 gennaio 2013

La fisica e la morte

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Dopo la morte del suo vecchio amico, Albert Einstein disse: "Ora Besso è partito da questo strano mondo un pò prima di  me. Questo non significa nulla.
La gente come noi ... sa che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo una illusione
ostinatamente persistente. "
Nuove prove continuano a suggerire che Einstein aveva ragione - la morte è un'illusione.
Il nostro modo classico di pensare si basa sulla convinzione che il mondo ha un'esistenza obiettiva indipendente dall'osservatore, ma una lunga lista di esperimenti dimostra esattamente il contrario. Pensiamo che la vita è solo l'attività del carbonio e d'una miscela di molecole - viviamo per un pò e poi marciamo nella terra.
Noi crediamo nella morte, perché ci è stato insegnato che si muore, inoltre, ovviamente, perché noi ci identifichiamo con il nostro corpo e sappiamo che i corpi muoiono.
Fine della storia? Il Biocentrismo - una nuova teoria del tutto - ci racconta però che la morte non può essere l'evento terminale che immaginiamo.
Sorprendentemente, se si aggiungono la vita e la coscienza all'equazione, si possono spiegare alcuni dei più grandi enigmi della scienza. Per esempio, diventa chiaro perché lo spazio e il tempo - e anche le proprietà della materia stessa - dipendono dall'osservatore.
Diventa anche chiaro perché le leggi, le forze e le costanti dell'universo sembrano essere squisitamente messe a punto per l'esistenza della vita. Fino a quando non riconosceremo l'universo nelle nostre menti, i tentativi di comprendere la realtà rimarranno una strada verso il nulla.
Considerate il clima: vedete un cielo blu, ma le cellule nel vostro cervello potrebbe essere modificate in modo che il cielo sembra verde o rosso. In effetti, con un po' di ingegneria genetica potremmo probabilmente fare sì che tutto ciò che è rosso vibri o faccia rumore, o addirittura ci faccia venire voglia di fare sesso, come accade ad alcuni uccelli.  Se il cielo è luminoso lì fuori, i vostri circuiti cerebrali potrebbero essere modificati in modo che appaia totalmente buio. Pensate di sentire caldo umido, ma per una rana tropicale potrebbe equivalere a sentire lo stesso ambiente freddo e secco. Questa logica vale praticamente per tutto, per cui quello che si vede non potrebbe esistere senza la coscienza. In verità, non si vede niente con le ossa che circondano il cervello, nè gli occhi sono come portali aperti sul mondo. Tutto quello che si vede e si prova in questo momento - anche il nostro corpo - è un vortice di informazioni che si concretizzano nella nostra mente. Secondo il biocentrismo, spazio e tempo non sono gli oggetti duri e freddi che crediamo. Agitate una mano nell'aria, cosa rimane? Niente. La stessa cosa vale per il tempo. Spazio e tempo sono semplicemente gli strumenti per mettere tutto insieme. Si consideri il famoso esperimento delle due fenditure.
Quando gli scienziati guardano il passaggio delle particelle attraverso due fenditure in una barriera, la particella si comporta come un proiettile e passa attraverso una o l'altra fenditura, ma se nessuno la osserva, si comporta come un'onda e può passare attraverso entrambe le fenditure nello stesso momento. Così come può una particella modificare il proprio comportamento a seconda che la si osservi o no? La risposta è semplice:la realtà è un processo che coinvolge la nostra coscienza.
Oppure si consideri il famoso principio di indeterminazione di Heisenberg. Se c'è davvero un mondo là fuori fatto solo di particelle che rimbalzano, allora dovremmo essere in grado di misurare tutte le loro proprietà. Ma non si può. Ad esempio, la posizione esatta di una particella ed il suo momentum (quantità di moto)  non possono essere conosciute contemporaneamente.
Allora perché dovrebbe essere importante per una particella che cosa si decide di misurare?
E come possono coppie di particelle 'entangled" (interconnesse) essere istantaneamente collegate pur trovandosi sui lati opposti della galassia, come se spazio e tempo non esistessero?
Ancora una volta, la risposta è semplice: perché non sono 'là fuori': spazio e tempo sono semplici strumenti della nostra mente.La morte non esiste in un territorio senza tempo, senza spazio . L'immortalità non significa una esistenza perpetua nel tempo, ma risiede fuori del tempo.
Il nostro modo di pensare al tempo lineare è anche in contrasto con un'altra serie di esperimenti recenti. Nel 2002, gli scienziati hanno dimostrato che le particelle di luce (i fotoni) sapevano in anticipo ciò che i loro gemelli distanti avrebbe fatto in futuro. Hanno testato la comunicazione tra coppie di fotoni. Hanno lasciato un fotone terminare il suo viaggio - doveva decidere se essere o un'onda o una particella. I ricercatori hanno allungato la distanza e l'altro fotone ha raggiunto ugualmente il suo rilevatore. In qualche modo, la prima particella sapeva quello che il ricercatore aveva intenzione di fare prima che accadesse - e nonostante le distanze, il tutto è accaduto istantaneamente, come se non ci fosse spazio o tempo tra di loro. Non importa il modo in cui viene impostato l'esperimento: la nostra mente è l'unica cosa che determina come si comportano i due fotoni. Diversi esperimenti hanno costantemente confermato che questi effetti dipendono dall'osservatore. In un altro esperimento che è stata recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science (Jacques et al, 315, 966, 2007) scienziati francesi hanno sparato dei fotoni in un apparecchio, e hanno dimostrato che ciò che hanno fatto poteva cambiare retroattivamente qualcosa che era già accaduto in passato. 
Eppure viviamo nello stesso mondo. I critici sostengono però che questo comportamento è limitato al mondo microscopico, ma questa doppia visione (cioè, un insieme di leggi fisiche valida per oggetti di piccole dimensioni, e un altro per il resto dell'universo, noi compresi) non ha alcun fondamento nella ragione e viene messa in discussione nei laboratori di tutto il mondo. Un paio di anni fa, dei ricercatori hanno pubblicato un articolo su Nature (Jost et al, 459, 683, 2009) in cui mostrano che il comportamento quantistico si estende nel regno di tutti i giorni. Coppie di ioni sono stati forzati a "intrecciarsi" (entanglement), ma le loro proprietà fisiche sono rimaste identiche, sebbene separati da grandi distanze ("azione spettrale a distanza", come Einstein l'ha definita). Altri esperimenti con molecole enormi chiamate Fullereniha inoltre dimostrato che la realtà quantistica si estende al di là del mondo microscopico e, nel 2005, cristalli di mezzo pollice hanno evidenziato gli stessi comportamenti  dei microscopici fotoni. L'idea dei multi universi di Star Trek non sarebbe quindi finzione:  c'è più di un pezzo di verità scientifica in questo genere popolare di films.  Un ben noto aspetto della fisica quantistica è che le osservazioni non possono essere previste in modo assoluto, invece vi è una serie di osservazioni possibili ciascuna con una diversa probabilità. Una spiegazione, quella dei "molti mondi", afferma che ognuno di queste eventuali osservazioni corrisponde ad un differente universo (il 'multiverso'), perchè ci sono un numero infinito di universi e tutto ciò che potrebbe accadere si verifica in qualcuno di essi. La morte non esiste in nessun senso reale in questi scenari. Tutti i possibili universi esistono simultaneamente, indipendentemente da ciò che accade in ognuno di essi.  La vita è un'avventura che trascende il nostro modo di pensare lineare ed ordinato.  La vita ha una dimensionalità non-lineare, è come un fiore perenne che torna a fiorire nel multiverso.
Da: Disclose TV