domenica 27 novembre 2011

Entrate nel vostro cuore

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“Dolci esseri, dalla grande luce, sentiamo le vostre energie di nostalgia, sofferenza, separazione e comprendiamo che per voi questo e’ il Dolore Supremo da cui spesso non riuscite a sottrarvi.

E’ difficile, certo, ma non impossibile, e noi ne siamo certi, che ognuno di voi possa vivere questo momento in modo completamente diverso, semplicemente considerando degli aspetti che sono stati trascurati.

Avete mai notato come il tipo di luce altera i colori che siete abituati a vedere?

Se accendete nell’oscurita’ una luce verde o violetta, potete osservare un diverso ed inconsueto spettro cromatico, assolutamente vero: quali sono allora i colori autentici?

Il colore autentico e’ quello che vedete voi, in base alla tonalita’ di luce con cui decidete di illuminare la realta’ che vivete e questo vale per tutti gli aspetti con cui vi confrontate! L’intensita’ e la tonalita’ della vostra consapevolezza vi permette di vedere piu’ o meno aspetti. E’ perche’ pensate di non poter cambiare la vostra consapevolezza, che dimorate in limitate dimensioni di dolore, sofferenza e separazione! Sappiate che e’ l’inconsapevolezza collettiva che vi condiziona e vi impedisce di vivere questo momento come il piu’ bello e Sacro della vostra vita, sia per chi va che per chi resta. Al limitare del Sacro Portale attraverso cui vedete il vostro caro allontanarsi, non pensate di non poterlo seguire: si tratta solo di cambiare il canale, la frequenza attraverso cui comunicare con lui.

 La persona ha lasciato il corpo fisico, quindi attraverso di esso non lo potete ritrovare.

Apritevi allo Spirito Divino che vi pervade ed in voi dimora per ritrovarvi nelle energie del vostro caro, al di la’ del tempo e dello spazio!

Entrate nel vostro cuore che vi fara’ trovare la giusta frequenza attraverso la quale la persona apparira’ a voi in tutta la bellezza della sua luce!”

“Dolci esseri, potete sempre pregare per i vostri cari e visualizzarli che, avvolti dalla luce, si dirigono verso un portale che li conduce a casa: questo e’ comunque molto efficace. Siate pero’ sempre convinti che il vostro caro dimora presso Dio, nella beatitudine, non fatevi mai prendere da queste paure poiche’ generate

energie che lo danneggiano. Dove sia la sua coscienza non vi deve interessare. La sua Essenza Divina e’ comunque presso Dio e quella voi contattate. Possiamo inoltre garantirvi che ci sono degli esseri che hanno il compito di recarsi nelle basse dimensioni di coscienza per aiutare le entita’ a ritornare nella luce, al posto

che compete loro. Eventualmente quindi, non e’ che questione di tempo ma tutti ritornano sempre presso Dio, unendosi ai loro Se’. Il pensare il vostro caro nella luce e come luce, rispecchia sempre il vero, al di la’

della nozione del tempo molto diversa da quella che c’e’ sulla Terra. Non chiedetevi mai: ‘Si sara’ reincarnato sulla Terra, dove sara’ ora?’ Se queste domande o altri dubbi dovessero affiorare alla vostra consapevolezza, pregate Dio affinche’ possiate esserne liberati e pregate anche il vostro caro di aiutarvi.


Tratto da “I quaderni della Stazione Celeste: N°1 - Morte e Immortalità ”

lunedì 21 novembre 2011

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DOMANDA: Si dice che la vita post-mortem passi in un primo stadio sul piano astrale ed in seguito sul piano mentale. Noi vorremmo sapere se tutte le persone senza eccezione sono coscienti sul piano mentale dopo la morte o al contrario lo vivono inconsciamente. Questo non implica forse una vita cosciente sul piano mentale inferiore o superiore durante l'incarnazione che ha preceduto la morte?



RISPOSTA: Per rispondere alla domanda dirò che morirete nel modo in cui avete vissuto. Vale a dire che se avete vissuto senza coscienza ebbene sarete un morto senza alcuna coscienza, se siete stato un discepolo attivo, se siete stato qualcuno che, ogni volta tentava di sviluppare il risveglio della propria coscienza, quando lascerete la materia, automaticamente sarete qualcuno con questa conoscenza e capacità e potrete lavorare con le zone di coscienza ottenute grazie alle esperienze nella materia.


Non si può dire che cos'è la morte perché infatti, se ci si pone nella visione delle guide, nella visione della verità, non c'è differenza tra lo stato che dà la vita fisica e lo stato che comporta ciò che si può definire la morte.

La sola differenza, è che un giorno avete un vestito e l'indomani non l'avete più. Ma la coscienza resta esattamente la stessa esattamente in simbiosi con ciò che è stata a seconda della sua esperienza nella materia. Quindi non c'è in effetti uno stato di coscienza prima della vita, uno stato di coscienza durante la vita, uno stato di coscienza dopo la vita dunque durante la morte. Tutta la coscienza è esattamente la stessa dall'inizio alla fine, dalla sua prima incarnazione fino all'ultima.

Qual è l'unica differenza?

Ebbene l'unica differenza è che la nota d'auto-coscienza non ha forzatamente ritrovato tutte le sue sonorità ed anche lo spirito, che è unità, che in effetti ha tutto in lui tranne il sapere, allorché passa nella materia ed attraverso tutte le incarnazioni non fa altro che riscoprire il patrimonio che già possiede. E' per questo che non si può dire che l'uomo muore o che l'uomo conosce una coscienza diversa durante la sua vita o durante la sua morte. E' esattamente la stessa coscienza, la coscienza acquisita con il livello iniziatico.

Ora, quello che sarà interessante sapere è di poter fare qualcosa, sia per coloro che sono già trapassati e che si sapeva non avessero un grande stato di coscienza, sia per coloro che sono in procinto di trapassare e che hanno sviluppato un certo stato di coscienza. Come si può evitare di rimanere troppo a lungo tra i due mondi, ciò che si chiama il passaggio nell'astrale e che tutti conoscono in qualche modo e che richiede tre giorni a tutti i discepoli, anche a tutti gli iniziati, e dopo i tre giorni si può sia ritornare nella materia come ha dimostrato Gesù (trasposto nel Cristo) sia partire verso il divino come hanno fatto altri iniziati dopo la loro morte.Se voi stessi, siete in punto di morte, sia che siate al volante della vostra auto, in qualsiasi circostanza vi troviate, o che sia semplicemente nel vostro letto, quando sentite molto bene che è venuto il momento, immediatamente concentratevi, anche se solo per tre secondi, io vi dico che anche questo funziona,

concentratevi, allineatevi con la vostra anima e dite:" io sono quello, io sono lo spirito, io sono l'anima". E vedrete che al momento del trapasso vi sembrerà non di morire ma semplicemente di abbandonare l'involucro che è il corpo ed automaticamente nella zona della coscienza superiore che scoprirete, la vostra Guida sarà li e vi darà immediatamente del lavoro da fare. Che lavoro? Ebbene per esempio, partecipare alla nuova era, alla costruzione di nuovi metodi di guarigione, alla costruzione di nuovi edifici per ispirare gli architetti, per ispirare questo, per ispirare quello o lavorare a delle trasformazioni energetiche più lontano, il lavoro non manca. E allo stesso tempo la morte non sarà un

passaggio, in verità la morte non è un passaggio, anche se non si crede alla morte o a quello che si dice essere semplicemente il passaggio dalla materia allo spirito, anche questo è falso, non è un passaggio.

C'è semplicemente un momento dove esiste un vestito ed un momento dove non esiste più e il passaggio là non esiste, perché il passaggio o ciò che si potrebbe definire passaggio, ebbene esiste sempre. Se si crede che esista durante la morte, bisogna anche credere che esista durante la vita ed immaginare il processo in senso inverso ed avere tanto paura di nascere quanto paura di morire e provare tanto dolore nel nascere quanto nel morire. Pensateci. Se credete ad un passaggio non voglio togliervi quest'immagine, pensate pure che siete venuti per questo stesso passaggio. Ma io vi dico: che non esiste passaggio, è lo spirito che si diverte e che prende un guanto e che lo lascia ne prende un'altro e lo lascia cadere di nuovo. 


Estratto dal Quaderno n°15  Morte e Immortalita'

domenica 13 novembre 2011

Il risveglio della Coscienza

[...] Il momento della morte è un momento di grande alchimia, è una potente meditazione. Quando un individuo è pronto a morire entra in qualcosa che potremmo definire come tunnel; penso che ne avrete già udito parlare. Questo tunnel è costituito da tutte le azioni e da tutti i pensieri che l'individuo ha fatto non soltanto nella vita che ha concluso ma anche in quelle precedenti. Più questo tunnel è lungo e tanto più
questo individuo ha pensato e agito per esteriorizzare se stesso. Questo significa che la sua energia dovrà spendere se stessa nel percorrere il tunnel, si dovrà esaurire a causa della lunghezza di quel tunnel. E quando questo individuo se ne uscirà dal tunnel non avrà più alcuna energia a sua disposizione e se ne cadrà addormentato. E' questo il vero aspetto della morte che incute timore. Per l'individuo, che ha molto agito, molto parlato e molto pensato, ma lo ha fatto mantenendosi ancorato al suo centro, sia pensando che agendo e facendone partecipi gli altri, il tunnel sarà alquanto breve. L'energia della sua anima non si esaurirà nel tunnel e quando se ne uscirà fuori avrà milioni di volte in più l'energia che disponeva mentre era incarnato.
Uscendo con tutte queste energie il suo Principio Spirituale potrà avvicinarsi e fondersi con lui.
Il Principio Spirituale non può invece avvicinarsi se vede uscire un anima che non vibra a sufficienza; non gli si avvicina perché teme di bruciare il suo essere, esattamente come il Sole non si avvicina troppo alla Terra perché ne resterebbe bruciata. [...]

Tratto da "Morte e Immortalita'" Quaderno n° 12









lunedì 7 novembre 2011

Testimonianze

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Il mio distacco dal corpo e' stato dolce, come un sonno:sono passato dal buio alla luce piu' abbagliante.Ho sentito tanto calore e tanto benessere. Era incomprensibile tutto quel benessere e quella gioia: non capivo tutto il vostro daffare:vi avrei voluto gridare:Sono qui,non mi vedete?
Molti di noi sono stati privilegiati; e'. la morte un meraviglioso passaggio senza dolore,senza drammi: e' come se voi passaste da una stanza buia e fredda in un altra piena di luce,calore,pace e armonia.
Un grande amore ha pervaso tutto il mio essere: questa e' felicita'.e' una realta' mai immaginata. Solo il vostro dolore era insopportabile.

Qui c'e' solo gioia. Sono le vostre debolezze umane che ci disturbano, i vostri malintesi con qualsiasi persona tra di voi. C'e' tanta imperfezione nel vostro modo di vivere! Date spazio all'amore e alla tolleranza.

E' un modo di vivere speciale: sono circondato da tantissimi amici. Poi c'e' una persona in particolare che mi e' venuta incontro raggiante. Felice piena di amore: e' nonna. Non puoi immaginare che momento sublime e commovente. Mi ha amato e mi ama molto.
Sai, mi dice: Questa nostra gioia ha un grande prezzo per i tuoi genitori. Per Barbara e per tuo nonno. Ma un giorno saremo di nuovo tutti insieme....
Ci e' incomprensibile il vostro dolore: e' per questo che soffriamo.
Come possiamo farvi capire? E' impossibile.

Era questa la vita che cercavo. Sono tanto bella perche sono felice ed ho il cuore pieno d'amore per voi. Per i miei fratelli, per il creato, per Dio: sono un trionfo d'amore: perche' voi piangete?

La nosta evoluzione e' ogni giorno sempre piu' importante.stiamo salendo dove la luce e' sempre piu' smagliante.
Per ognuno di noi e' stato difficile dimenticare qualche cosa che ci legava alla materia ma, superato questo traguardo, ci eleviamo sempre piu' in alto.
Voi, con il vostro amore e serenita', ci siete di grande aiuto.

Siamo come palloncini ben stretti da una mano; cosi' e' il vostro dolore, per noi. Quando i vostri cuori si liberano dall'angoscia, allora il filo si spezza e noi saliamo sempre piu' in alto, aumentando sempre di piu' il nostro amore per voi.


Pero' meno angoscia: mi limita. Se tu non accetti io non posso salire. Come possiamo salire felici quando voi ci trattenete con il vostro dolore?
Poi fate un'altro errore. Pensate: Se lei sale mi abbandona.
Sta qui il vostro errore! Piu' saliamo e piu' diventeremo forti. Vi ha forse dimenticato Dio che sta all'apice di tutto? O forse il suo amore non e' grande e infinito! Ditemi: come si vede meglio un luogo. Standogli vicino oppure guardandolo dall'alto?
Sono sommersa dal tuo amore, pero' deve essere piu' dolce e riposante: cosi' e ' morboso.

Volete sapere com'e' il mio mondo? Non ci sono colori per dipingerlo, non ci sono note per descrivere la sua musica, non c'e' luce pari alla sua, non conoscete amore piu' grande. Il vostro sole al confronto e' spento.
Non potete capire non, non ne avete i sensi. E' tutto al di sopra ogni immaginazione. Sono felice, molti amici dividono con me questa beatitudine. Emiliano mi e' venuto a prendere, ci siamo abbracciati, siamo di nuovo insieme. Potete capirmi? Per amore, ditemi di si.

Tratto da Storie di Vita e d'Infinito. Al di La della Morte

sabato 5 novembre 2011

Il primo passo verso la liberta'

La morte è solo un metodo per riconcentrare l’energia, prima di rinnovare l’attività,
che tende sempre e senza sosta al miglioramento.
...per l’anima prendere forma e quindi immergersi in essa, e morire, sono sinonimi.
Il terrore e la morbosità evocati normalmente dal pensiero della morte, e la renitenza
ad affrontarlo a dovere per comprenderlo, sono dovuti all’importanza che si annette al
corpo fisico, con il quale è tanto facile identificarsi; ma è anche basato sul timore innato
della solitudine e della perdita di ciò che è familiare. Eppure, la solitudine sperimentata
dopo la morte, allorché ci si trova privi di corpo fisico, è nulla se paragonata a quella che 
ci coglie alla nascita. Qui l’anima si ritrova in un ambiente nuovo e confinata in un corpo
ancora inadatto per badare a se stesso, e per lungo tempo anche incapace di stabilire
contatti intelligenti con le circostanze. L’uomo nasce senza memoria dell’identità o
dell’importanza del gruppo di anime incarnate con cui si trova in rapporto; questo
isolamento scompare a poco a poco solo quando egli avvia suoi propri rapporti personali,
scopre individui congeniali e raccoglie attorno a sé un gruppo di uomini che chiama amici.
Ma dopo la morte non è così, poiché dall’altra parte del velo ritrova coloro che gli sono
noti e gli sono stati accanto nella vita terrena, e quindi non è mai solo, almeno nel senso
che si intende di norma la solitudine; inoltre è conscio di quelli che ancora vivono
incarnati; può vederli, può sentirne le emozioni e persino i pensieri, poiché non è più
impedito dal cervello fisico, che agisce come deterrente. Se gli uomini fossero più saggi,
temerebbero assai più la nascita che la morte, poiché quella getta davvero l’anima in
carcere, mentre questa è il primo passo verso la libertà.

Tratto da " Morte, la grande avventura "

mercoledì 2 novembre 2011

Entrare nella Gioia!

Ascolta questo messaggio.
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo
dove ora vivo;
se tu potessi vedere e sentire
ciò che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine,
e in quella luce che tutto investe e penetra.
Sono ormai assorbita dall’incanto di Dio,
dalla sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole e meschine al confronto.
Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza
che non hai mai conosciuto.
Ci siamo visti e amati nel tempo:
ma tutto era allora fugace e limitato.
Ora vivo nella serena speranza
e nella gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi.
Tu pensami così.
Nelle tue battaglie, orièntati a questa meravigliosa casa
dove non esiste la morte e dove ci disseteremo insieme,
nell’anelito più puro e più intenso,
alla fonte inestinguibile della gioia e dell’amore.

Sant’Agostino