sabato 30 giugno 2012

Consapevolezza


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Usate la dolcezza e la forza del convincimento che vi proviene dal cuore e dirigetele verso quelle parti che avete riconosciute non idonee per la vostra personalità spirituale. Il vostro cuore vi suggerirà come agire, come rendere man mano, a poco a poco, inoffensive queste parti di voi.
Quel che si è trasceso non è morto dentro di voi. Sarà sempre presente, riconoscibile, ma guidato e reso innocuo dal vostro spirito.
Se la vostra condizione umana non permette il superamento totale di questi elementi, essi verranno totalmente abbandonati quando si entrerà in un’altra dimensione. Totalmente, perché non si è raggiunta nella carne la piena consapevolezza della loro valenza e perciò dovranno riproporsi fino a quando non saranno stati compresi e trascesi ed entrati a far parte del proprio sentire.
Tutto questo mio discorso, per chiarirvi il mio pensiero sulla effettiva possibilità data all’uomo di acquisire consapevolezza se ha buona volontà. Nella dimensione umana egli resterà uomo, con tutte le caratteristiche della Terra, anche se il suo spirito, prima di incarnarsi, ha dimorato in una dimensione angelica.
Nel mondo della materia più pesante dovrà pur sempre fare i conti con gli elementi che la costituiscono. Questa è la prova cui si sottomise il Cristo-Gesù che, pur conservando la sua costituzione spirituale elevatissima, ripiegò nella materia densa e ne subì tutte le conseguenze, con sofferenze e abbattimenti, con le tentazioni e gli allettamenti della carne. Egli realizzò la vittoria dello spirito sulla materia e, infine, la vittoria finale dell’Amore, del perdono per l’odio subito e la vittoria sulla morte.
Il Messaggio che Egli lasciò è stato stravolto dal proliferare del pensiero inconsapevole dell’uomo. Nessuno può disconoscere che l’Amore universale può trasformare il mondo e può vincere la dissoluzione e la precarietà della materia.
Nell’assoluta certezza che mi anima, so di essere già unito a voi tutti fratelli della Terra e di poter fare sperimentare anche a voi stessi questa unione, in un prossimo futuro, quando saranno cadute le vostre ultime barriere e vibrerete all’unisono con noi Fratelli di un’altra dimensione.
Se non vi preoccuperete eccessivamente della perdita dell’involucro fisico, chiamato corpo, potete realizzare la gioia completa, la gioia senza inizio e senza fine che oggi è una vostra aspirazione, ma non abbastanza realizzata.
Ogni cosa al momento giusto, in ossequio alla Volontà del Creatore, che è la sola molla propulsiva di tutte le esistenze...

sabato 23 giugno 2012

La Nebbia dell'Anima


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Vapori nebbiosi descritti da alcuni come "nebbia dell'anima," sono stati riportati sul letto di morte da un discreto numero di osservatori. Come discusso nel mio blog dell'ottobre 2010, il dottor Raymond Moody, che è conosciuto soprattutto per il suo lavoro pionieristico sulle esperienze di premorte, ha discusso questa nebbia strana nel suo libro, Glimpses of Eternity
"Alcuni dicono che sembra fumo, mentre altri dicono che è tanto sottile quanto il vapore,"  ha spiegato Moody. "A volte sembra avere una forma umana. In ogni caso, devia verso l'alto e di solito scompare sempre abbastanza rapidamente. "
Come discusso nel mio libro,
The Afterlife Explorers, John Edmonds, Capo della Corte Suprema di New York, aveva iniziato a studiare i mediums con l'intento di esporre le loro frodi.  Tuttavia, egli divenne un credente e sviluppò anche doti di chiaroveggenza personali. Nel suo diario, il giorno  24 novembre 1851, Edmonds descrive quanto aveva visto al capezzale di suo cognato."Egli aveva esalato l'ultimo respiro, ed ho visto quello che era presumibilmente il suo corpo spirituale fuoriuscire da quello mortale, simile ad una sagoma nebulosache ha poi assunto forma umana, anche se sembrava non mostrare segni di coscienza.
Improvvisamente, s'illuminò: era viva e cosciente, e mi sono chiesto se ciò fosse stato causato dall'anima che stava lasciando il suo corpo di carne per entrare nel corpo spirituale. Appena apparsa la coscienza,l'anima si guardò intorno come se fosse in dubbio su dove si trovasse, ma sembrò subito capace di ricordare la sua condizione attuale e sapere da un precedente ricordo che era nuovamente nel mondo degli spiriti. Poi, rivolto uno sguardo di affetto alla sua famiglia ed agli amici che erano intorno al suo cadavere,fu sospinto via in lontananza,in un flusso di luce, fino a quando non scomparve dalla mia vista. "

Il Dr. Robert Crookall, un Geologo britannico che ha trascorso la seconda metà della sua vita analizzando i fenomeni psichici, ha citato le parole di WW Oaten, un autore inglese:
"Un fumo, come vapore, si alzò dal corpo morente e aleggiò a pochi metri sopra di esso.
A poco a poco divennne 'un esatto duplicato' della ragazza.
Il 'duplicato' era unito al corpo da 'un cordone ombelicale'. Questo alla fine si spezzò .... La forma fluttuante assunse la posizione eretta, si girò verso di me, sorrise, e volò via. "

Un certo numero di osservazioni interessanti sono state lasciate
sul mio blog da molti Lettori, e così ho pensato di proporvene alcune, anche in forma abbreviata.
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Stefanie Beauregard ha commentato:
"Mio padre è scomparso pochi giorni fa. Minuti prima della sua morte ho sentito come una folla entrare nella stanza. Ho notato,  mentre tirava il suo ultimo respiro, un fumo / nebbia volteggiare dalla sua trachea e dal torace e salire su a spirale. Il colore della stanza divenne d'un oro caldo e sentivo più amore che tristezza. Questa è la seconda volta sono stata testimone di questo avvenimento, sebbene mi fossi dimenticata del primo.
E' bello sapere che ci sono altri che hanno avuto la mia stessa esperienza. L'energia di mio padre mi ha permesso di essere forte, consapevole del fatto che lui è ancora con la sua famiglia "
Di recente, l'11 maggio, Gerry ci ha scritto: "Nel corso degli anni ho avuto parecchie esperienze sul letto di morte, una delle quali legata alla dipartita di mio zio.
Pochi minuti prima della sua morte, ho sentito qualcosa passare attraverso di me per ben tre volte; qualsiasi cosa fosse era incredibilmente fredda, tanto che rimasi a bocca aperta ed i peli sulle mie braccia si rizzarono come se fossi stato esposto alla corrente statica, e questo é successo in un caldo giorno di Luglio. Pensai che forse erano suo padre, sua madre e suo fratello venuti a scortarlo verso l'aldilà.  Il prete al capezzale sembrava scioccato e confuso dalla mia reazione e non fece nessun commento quando gli chiesi se avesse sentito anche lui ciò che avevo appena vissuto. "

Hans ha scritto:
"Avevo diciassette anni quando mio padre è deceduto a causa di un cancro al cervello. Tutta la nostra famiglia era presente, riunita intorno al suo letto di morte. Lo guardai respirare per l'ultima volta e subito dopo notai una nebbia bianca lasciare il suo petto.
Ha galleggiato per un attimo sopra la parte superiore del corpo prima di salire in alto e attraversare il soffitto. Mi guardai intorno nella stanza, sforzandomi di realizzare quanto avevo appena vissuto
SOLO IO.... O NO? Ne ebbi la conferma più tardi, quando chiesi agli altri membri della famiglia: anche loro avevano visto la stessa cosa. Sono avvenimenti che ti cambiano la vita.... "
Ron Parks scrive:
"Il suocero di mio fratello ha lavorato per tutta la vita nel settore del legno, qui in Oregon. Mi ha detto che una volta un giovane operaio era rimasto schiacciato tra due tronchi in un incidente avvenuto nei boschi. Lui ed i suoi compagni di lavoro non poterono fare nulla per lui a causa della gravità delle ferite subite dal malcapitato. Come spirò, osservarono una 'nebbia' che sovrastava il suo corpo. Non sarebbe meraviglioso se un simile conforto ci venisse dato ogni volta che qualcuno muore? Ci darebbe la certezza che si continua a vivere. "

Da Marilyn McNally:
"Ero con mio marito e mia sorella quando mio padre ha ricevuto l'estrema unzione in ospedale. Ho visto una nebbia grigia fluttuare intorno al soffitto della stanza ma nessun altro l'aveva notata. Avrei voluto tornare a parlarne con il cappellano, ma non ne ho avuto la possibilità. Tempo dopo, mio fratello e sua moglie andarono da un Medium che ha detto loro che qualcuno di noi lì in ospedale aveva visto una specie di nebbia su mio padre.
Mio fratello ne rimase scioccato, perchè era vero, sapendo che io avevo assistito a quell' evento."


Robin Lundgren ha scritto:
"Mia madre é morta a Gennaio di quest'anno. Era malata di cancro da quattro anni ed oltre me, anche mio padre, mio fratello e mia sorella erano presenti nella sua stanza.
Io mi trovavo ad un lato del letto e gli altri su quello opposto.
Circa 10 minuti dopo che la mamma era morta, le tende vennero aperte; fuori il sole splendeva, ed io stavo seduto lì cercando di accettare la realtà, quando ho visto una nuvola di fumo bianco galleggiare ed alllontanarsi da mia madre. Sembrava come se venisse fuori da un lato della testa e questa nuvola di fumo andò verso la finestra. Ho subito pensato che qualcosa stava bruciando ed ho urlato "al fuoco" rivolgendomi a tutti i presenti. Guardarono tutti ma nessun aveva visto nulla, quindi sono rimasto zitto e più ci pensavo e più mi chiedevo cosa fosse.... 
Era stato proprio il suo spirito ad uscire fuori dalla finestra?"
Da Ivan B. Cvitan:  "La scorsa estate una donna è morta non lontano da casa mia, sulla spiaggia. Stavo guardando il luogo dove giaceva, c'erano molte persone quando ho visto, per un attimo, uno strano fumo e "qualcosa" di scintillante al di sopra delle persone e del corpo che era a pochi metri da me (circa 3 metri).  Fin'ora non sono riuscito a capire cosa fosse "
Gli ultimi tre casi non sono osservazioni sul letto di morte, ma sono comunque interessanti.
Paul Gilvary ci ha inviato questo racconto:
"Questa è la prima volta che parlo della mia esperienza avvenuta circa 14 anni fa, quando la mia bisnonna è morta. Sono stato molto attaccato a lei con cui ho anche vissuto, ed anche la mia famiglia le era molto affezionata.  La mia bis-nonna morì quattro giorni dopo il mio 18 ° compleanno ed abbiamo osservato una tradizionale veglia cattolica irlandese, per tre giorni.
L'ultima notte della veglia, poche ore prima del funerale, è successo qualcosa che mi ha cambiato per sempre. Tradizionalmente, tutta la famiglia resta unita e ci si conforta a vicenda, mentre ci si prepara per seppellire la persona scomparsa , ma le cose non andarono in questo modo e, lentamente ma inesorabilmente, molti membri della famiglia se ne andarono via ... Così rimanemmo solo io, una zia ed uno zio. Durante la notte, intorno alle 4 del mattino, ho notato con la coda dell'occhio una sorta di nebbia aleggiare sopra la bara, ma prima di guardare meglio, ho visto mia zia piangere per quello che anche lei vedeva. La terza persona nella stanza dormiva, perciò non si era reso conto di ciò che stava accadendo. La nebbia è molto difficile da descrivere, ma é come una nebulosa a colori.
La differenza della nostra esperienza è stata nei sentimenti che abbiamo condiviso e nella durata dello svolgimento di questo evento. Mia zia, a quel tempo, aveva circa 30 anni ed in gioventù aveva vissuto anche lei accanto alla bis nonna, quindi le siamo stati e le siamo tutt'ora molto vicini ...
Mentre la nebbia galleggiava a circa due metri sopra la bara ho sentito quello che posso descrivere come un impulso di luce lentamente salire attraverso il mio corpo, eliminando ogni mio dolore e cattivi sentimenti. La cosa strana è che durante questa esperienza, mia zia mi stava descrivendo esattamente la stessa sensazione. Credemmo che il tutto fosse durato cinque minuti, ma in realtà è durato fino all'alba, ovvero per circa tre-quattro ore.  Il senso di gioia provato la mattina successiva era fenomenale e la tristezza, era scomparsa, sicchè noi ci sentimmo molto forti nel giorno del funerale.  In memoria della mia cara bisnonna. "

Da Tracy: "Il mio compagno era appena deceduto a seguito di un attacco cardiaco, all'età di 54 anni. Circa una settimana dopo la sua scomparsa ero rimasta sola a casa sua. Strane cose sono accadute quella notte e la mattina dopo c'era una strana nebbia in cucina.  Mi sentivo un pò a disagio e sono uscita fuori, cercando di capire quello che avevo appena visto,ma quando sono tornata la nebbia si era spostato in fondo alle scale. Questo significa che era solo una sua visita?

James Heath, Jr. ha scritto: "Ho visto la mia prima 'nebbia' galleggiare fuori dal prato di un cimitero in una giornata serena. Stavo guidando lungo una strada di campagna quando l'ho notata. E' andata alla deriva fino al prato del cimitero e molto lentamente, fuoriuscì sulla strada. Io ho guidato attraverso di essa nella mia macchina. Ma non si spstava o volava via. Ho guardato nello specchietto retrovisore ed ho visto che, ancora intatta, fluttuava sulla strada per poi improvvisamente sparire. Non sapevo cosa fare, ma era così chiaramente fuori posto e commovente. Più tardi quel giorno al mio ritorno a casa, ho notato una tomba fresca vicino al punto dove avevo visto la nuvola.
E' successo circa 3 mesi fa. "
 
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Tratto da : http://whitecrowbooks.com/michaeltymn/entry/more_witnesses_to_soul_mist

sabato 16 giugno 2012

Sulla soglia della Vita Nuova


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Svincolarsi dai legami affettivi e' uno degli ostacoli piu' difficili nel processo della morte e sulla soglia della Vita Nuova.Forse sta proprio li', nella separazione,la prova piu' tormentata.
Emmanuel, il Benefattore Illuminato,in una pagina memorabile ha riassunto questa sensazione di impotenza:
Vedere la nebbia della morte materializzarsi inesorabile sulle sembianze di coloro che amiamo di piu'e chiudere i loro occhi in uno straziante addio e' come spezzettare la propria anima e continuare a vivere.
Lo dicano quelli che hanno gia' stretto al petto un figlio piccolo trasfigurato dall'agonia;un marito che si congeda tentando invano di muovere le labbra mute; una compagna le cui mani,tante volte consacrate alla tenerezza,pendono inerti;un amico che cade all'improvviso per non alzarsi piu' o un viso materno abituato a benedire e che non riesce a esprimere altro se non il dolore della separazione definitiva attraverso l'ultima lacrima.
Parlino coloro che,oppressi dalla solitudine,un giorno si sono chinati davanti a una tomba;quelli che si sono gettati a pregare sulle ceneri che ricoprono l'estremo ricordo delle persone indimenticabili; quelli che sono crollati schiacciati dalla nostalgia portando nel cuore la bara dei propri sogni; quelli che gemendo,hanno accarezzato la lapide immobile e quelli che hanno singhiozzato di dolore, nel segreto dei loro pensieri, invocando invano la presenza di coloro che se ne sono andati.
Tuttavia, quando un dolore del genere bussa alla tua porta, trattieni la disperazione e diluisci la corrente della pena nella fonte viva del cuore,perche i cosidetti “morti” sono soltanto assenti e le lacrime del tuo pianto fustigano la loro anima come pioggia di fiele.
Anche loro pensano e lottano,sentono e piangono.
Nel corso di queste pagine abbiamo seguito madri,mariti e mogli straziati dal dolore per la separazione temporanea cosi' come abbiamo registrato il veemente appello dei figli che chiedono misericordia ai genitori al fine di evitare che li ricordino con quella sofferenza negativa che li porta nell'Aldila', alla follia. Tutti questi casi illustrano la veridicita'delle espressioni dell'eccelso Benefattore. Ci sono lacrime che cadono come il fiele e turbano i passi incerti dello spirito nei primi tempi di adattamento. La preghiera e' invece un toccasana e il perdono delle offese assomiglia a una pioggia leggera che cade sulla terra tormentata dalla siccita'.
Quando gli incarnati comprendono il dolore in apprendimento e la nostalgia in consolazione verso i piu' bisognosi,godono di una costante felicita'.
Da tutto quanto abbiamo visto possiamo concludere: nulla perisce.
La morte e' il ritratto della vita.
Se desideriamo la buona fortuna e la tranquillita', al di la' delle frontiere di cenere del sepolcro, dobbiamo seminare, finche' c'e' tempo , la luce e la sapienza che vogliamo raccogliere nei sentieri dell'aldila'. Sconfiggiamo il timore della morte! Ricordiamoci di Gesu',l'Eccelso Benefattore: disprezzato, bastonato, vilipeso, torturato sulla croce, vinse tutto con l'amore lasciandosi alle spalle il buio dell'incomprensione umana e resuscitando, piu' luminoso che mai, alle prime luci dell'alba, nel chiarore di un giardino.

Tratto da – Marlene Nobre – La nostra vita nell'aldila'-

giovedì 7 giugno 2012

Il Cambiamento

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Non si può vivere senza morire. La morte, per alcuni, è un'attesa, una lotta, una speranza di sollievo al dolore, un passaggio a una vita migliore; per altri è un'ingiustizia, un'assurdità, un'offesa, un castigo. Dinanzi alla morte non si resta indifferenti: la sua presenza scatena una molteplicità di reazioni fisiche, emotive, spirituali.
Il lutto è il processo di elaborazione del dolore, delle reazioni vissute nel dire addio a una persona cara. C'è chi riesce a gestire con le proprie forze una vita cambiata e chi resta nello smarrimento e nello sconforto; chi cerca l'aiuto di uno psicologo, uno psichiatra o un sacerdote e chi sana il cuore ferito attraverso la condivisione della sofferenza con altre persone provate da dolori analoghi. Molte persone ricorrono a tranquillanti o ansiolitici per ridurre l'ansia, a sonniferi per riuscire a dormire, ad antidepressivi per affrontare i momenti più bui.
Ci sono due termini usati per illustrare le reazioni che accompagnano l'esperienza di un distacco: cordoglio e lutto.
Cordoglio, dal latino cor-dolium - il cuore che duole - è il processo di reazioni o il travaglio interiore sperimentato da chi vive una perdita. Il cordoglio coinvolge la sfera emotiva, cognitiva e comportamentale della persona. Il tipo di perdita definisce l'entità e la durata del cordoglio; ad esempio le reazioni che accompagnano il fallimento di un matrimonio saranno, in genere, più forti di quelle sperimentate da chi deve lasciare la propria terra per compiere degli studi all'estero.
Il lutto, dal latino lugere - piangere - si riferisce più propriamente al tipo di perdita connesso alla morte e include, oltre al cordoglio interiore, un insieme di pratiche e riti esterni, di natura culturale, sociale e religiosa, che l'accompagnano.
In altri luoghi permane la tradizione di vestirsi di nero da parte delle vedove; in altri si tramandano pratiche religiose o culturali che contribuiscono a dire addio al defunto, anche attraverso il supporto della comunità.

Il processo del lutto.
Il lutto è un lavoro che richiede:
- tempi adeguati;
- rituali e manifestazioni esterne;
- processi psicologici.

Tempi adeguati
Il tempo, da solo, non guarisce il dolore. Una persona depressa, che si chiude nella propria casa nell'illusione che il tempo la curi, si accorgerà ben presto di sentirsi, con il passare dei giorni, sempre più depressa, sola e demotivata. Il fattore decisivo non è il tempo in sé, ma ciò che si fa con il tempo e se esso viene usato per attivare risposte costruttive dinanzi alla sofferenza o meno.
Come il processo dell'attaccamento richiede i suoi tempi, così quello del distacco; più forte è il legame, più sofferto sarà il przzo del distacco. Se sono necessari mediamente nove mesi per dare alla luce un bambino, occorrerà almeno altrettanto tempo per elaborare il cordoglio che accompagna la morte di un proprio caro.
Rituali e manifestazioni esterne
Le importanti esperienze di vita hanno bisogno di rituali per non rimanere incomplete e incompiute. I riti delle esequie, i necrologi, il vedere il cadavere, le veglie funebri, le messe di anniversario, le espressioni di condoglianze da parte di amici e conoscenti diventano forme rituali che aiutano nell'elaborazione del lutto. E' ovvio che, nei casi in cui manca la certezza della morte, o non si è potuto vedere il cadavere o non ci sono stati riti per suggellare il distacco, il processo di elaborazione del lutto si complica.
Processi psicologici
Il superamento di una perdita è legato a una serie di compiti da completare:
- l'accettazione della perdita;
- l'espressione dei sentimenti e il graduale superamento di reazioni che bloccano la crescita;
- l'adattamento a una vita cambiata;
- il coinvolgimento in nuove relazioni o in lavori e progetti che reimmergano nella vita.

La mancata elaborazione di una perdita significativa può provocare:
- malattie somatiche;
- problemi psicologici;
- talvolta, morti anticipate.
Tra i fattori rilevanti che incidono nell'elaborazione di una perdita, si segnalano i seguenti:
- Fattori circostanziali, quali il tipo di perdita, i ruoli interpretati dal defunto e le implicazioni pratiche per i superstiti;
- Fattori personali, quali il sesso e l'età dei superstiti, l'autoimmagine, gli atteggiamenti assunti dinanzi al distacco, le risorse cui attingere: materiali, psicologiche, spirituali ecc.
- Fattori socio-culturali che, da una parte, includono le forme di supporto esterno a disposizione dei superstiti (ad esempio, famiglia, amici, contesti di appartenenza sociale, ruoli professionali ecc.), dall'altra elementi culturali che possono aiutare e, talvolta, ostacolare l'elaborazione del lutto.


La legge del distacco è iscritta nella mappa dell'esistenza umana e abbraccia l'orizzonte fisico, psicologico, mentale e spirituale.
E' inevitabile passare attraverso la notte per vedere il nuovo giorno, affrontare l'inverno per scoprire una nuova primavera, dire addio alla giovinezza per entrare pienamente nell'età adulta. E' dalla morte che scaturisce il miracolo della nuova vita: ogni vita è intrisa di morte e ogni morte è abitata dalla vita. Questo inevitabile connubio accompagna la storia di ogni essere vivente e richiama una verità essenziale dell'esistenza, espressa da Gesù in una metafora: "se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto".
Le piccole perdite allenano e preparano ad affrontare quelle più grandi.
Possiamo parlare di tre principi che governano la vita:

Non si può vivere senza soffrire
Molti si illudono di poter conseguire la felicità senza imbattersi nella sofferenza, senza pagare il prezzo del cambiamento e della crescita. La vita è contrassegnata dal senso di limite che ne colora ogni esperienza.
Ogni scelta, la più bella, contiene l'ombra del disappunto per tutto ciò che non si è scelto o non è stato possibile conoscere o vivere. Inoltre, anche i momenti più gioiosi nascondono il rammarico della fine: si esaurisce una tappa della vita, una vacanza, un idillio d'amore, un tramonto.
Il soffrire è il prezzo che si paga per i propri attaccamenti.

Non si può soffrire senza sperare
Il principio del soffrire ha valore solo se assume un significato nello sperare. L'uomo non cerca il soffrire per il soffrire, a meno che non sia masochista.
Dare un senso al dolore significa trovarne elementi di luce e trasformarlo in luogo di crescita. Anche la morte più tragica può schiudere slanci di amore insospettati, dare vita a iniziative che umanizzano la comunità cristiana e civile.

Non si può sperare senza aprirsi
La speranza fuorisce quando chi è in lutto non si isola, ma si apre agli altri, al mondo, alla vita. Una ferita che si apre alla luce, gradualmente , si rimargina e guarisce; al contrario, quando si chiude produce pus e sconvolge l'organismo. Il dolore, per sanarsi, invoca apertura di mente e di cuore.
L'aprirsi agli altri richiede umiltà e coraggio, ma poi produce liberazione interiore, equilibrio graduale, opportunità di amare e sentirsi amati.
Il cambiamento: condizione essenziale della crescita
La vita è un viaggio che richiama la vulnerabilità degli attaccamenti e l'inevitabilità delle separazioni.
La legge del distacco è iscritta nella mente, nel cuore, nel corpo e nello spirito. Da una parte, questa verità dell'esistenza produce sofferenza e travaglio, dall'altra, favorisce la crescita e la maturazione.
Risulta facile capire come i distacchi e le separazioni causino afflizione e patimento; è invece più difficile scoprirne la fecondità e gli stimoli innovativi.
A livello mentale, ad esempio, cosa succederebbe se una persona rimanesse prigioniera dei propri schemi mentali e pregiudizi, delle proprie fissazioni e rigidità, che generano solo false sicurezze e mancanza di apertura e dinamismo?
A livello affettivo, quali ricadute negative potrebbero avere atteggiamenti di eccessivo attaccamento o gelosia nei confronti di persone amate, l'uso di sentimenti per colpevolizzare o strumentalizzare il prossimo, l'attivazione di meccanismi di difesa quali la proiezione, la negazione o l'isolamento, che impediscono un sereno confronto con la realtà e con gli altri?
A livello fisico, quali compensazioni potrebbero nascondersi dietro un'ossessiva cura del corpo o all'ombra di un eccessivo uso di farmaci, del consumo smodato di cibi e bevande, dell'incremento di malattie psicosomatiche, del rifiuto di riconcigliarsi con la legge dell'evoluzione e dell'invecchiamento?
A livello spirituale, quale prezzo si potrebbe pagare per rimanere schiavi del materialismo e della ricerca spasmodica del piacere, per la difesa degli atteggiamenti narcisistici ed egoistici che interferiscono con la capacità di donarsi agli altri e di aprirsi a una visione più prodonda delle cose, in cui l'esistenza è vista come un cammino più che come un destino?
Chiaramente il distacco non solo genera incomodità, disagio e dolore, ma è anche un invito e passaggio necessario per la trasformazione personale.

tratto da -esperienzalutto.altervista.org-

martedì 5 giugno 2012

State vivendo per comprendere

--> Nel cosiddetto aldilà
.. Ogni situazione, nel cosiddetto "aldilà", è un caso a sé e il conseguente karma è relativo a questo principio .. perché nel Tutto vi è un'infinita possibilità di creare delle situazioni: la vita umana non è altro che una creazione dell'individuo; così è la vita dopo il trapasso. Non è, dunque, con la morte del veicolo fisico che si perviene alla Verità, ma solo con l'autoconoscenza e con la chiarezza interiore. Dunque, il problema dell'oggettività è da spostare dall'esterno all'interno.
.. Nel Cerchio Kappa opera, oltre al medium attraverso al quale giunge l'insegnamento principale, un'altra medium che - hanno detto le Guide - funge da "catalizzatore" per la prima medianità, [e] riceve numerose comunicazioni in scrittura automatica, .. attraverso [le quali] solitamente le Guide appongono un commento a ciò che hanno detto tramite la medianità principale.
Fui medico
.. Ho avuto modo in vita di apprendere certe verità, ma non ho avuto il coraggio di metterle in pratica. È molto difficile accettare come vere delle cose che vanno oltre le proprie prospettive; accettare di vivere secondo certi insegnamenti richiede molto sacrificio e rinuncia, e io non volevo. Ma ora che non ho più necessità di vivere la vita fisica, vorrei correggere certi errori. .. Fui medico, ma curai solo il corpo, trascurando ciò che vi è di più importante: lo spirito. .. La mia professionalità mi obbligava a tenere certe distanze a livello umano con i miei pazienti, tanto che essi, intimoriti dalla mia personalità severa, avevano timore di me; e non capivo che in realtà essi non volevano il parere del professionista, ma la parola dell'amico, che potesse ridare loro speranza e fiducia. .. Non ripeterei mai simili errori, perché quell'indifferenza che io avevo per gli altri, ora è la cosa che più mi opprime e tormenta. ..
Noi continuiamo ad esistere
.. Lasciate tutti i vostri problemi terreni; .. essi non sono che un unico grande problema che lascerete nel momento stesso in cui lascerete la Terra e con essa il vostro corpo. Quindi, perché preoccuparvi di ciò che non porterete con voi nel vostro viaggio verso l'Eterno? .. Il vostro pur grande problema deve essere quello di migliorare nell'intimo vostro, trovare quella forza interiore che conduce all'abbandono della vita cosiddetta materiale. .. Non ci sarà felicità per voi, se continuerete a guardare il mondo in modo diffidente, la vita con sgomento, il vostro prossimo con timore. "Amate il vostro prossimo come voi stessi" vi fu detto; e non temete da esso un giudizio sbagliato, una cattiva azione, un'umiliazione, e se poi questo dovesse avvenire, che avvenga: voi non dovrete far altro che continuare ad amare quelle creature più bisognose di voi. .. [Facile a dirsi, specie da "dove" è lei. ndJB]
Il coraggio dei miti
.. Il coraggio [di chi è mite] è la più grande forza che il Signore accorda a coloro che non hanno altro che la buona volontà. Non preoccupatevi delle avversità, che saranno sconfitte con pazienza e persuasione da chi le respinge con il proprio volere. ..
.. State vivendo per comprendere
.. State vivendo per comprendere, e non perché altri comprendano per voi. La verità, qualunque essa sia, è una conquista individuale. ..

Tratto da - Verso la scintilla dal tempo all'eterno -

sabato 2 giugno 2012

Omaggio a George Meek


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George Meek è stato un famoso inventore, progettista e produttore di strumenti
innovativi nel settore dell’aria condizionata, un vero business-man che ha fatto
la propria fortuna grazie ad una serie di brevetti che hanno trovato applicazione
in svariati settori dell’industria. Ma, contemporaneamente, egli è stato un vero
pioniere delle ricerche nel settore delle transcomunicazioni strumentali: il suo
interesse verso la ricerca di prove a favore della sopravvivenza dell’anima crebbe
piano piano, e fu soprattutto durante gli anni della sua maturità che egli decise di
dedicarsi interamente a questo suo coinvolgente interesse. All’età di 60 anni si
ritirò dal lavoro per iniziare a viaggiare, insieme a sua moglie Jeannette, in tutto
il mondo, allo scopo di localizzare e fondare progetti di ricerca nel campo della
sopravvivenza dell’anima cui partecipavano i migliori fisici, medici, psichiatri ed
altri scienziati. In questo periodo egli si interessò particolarmente ai guaritori
spirituali filippini e del sud-est asiatico, cercando di comprendere quale forma di
energia fosse coinvolta in quei processi di guarigione. Fu proprio per questo
motivo che Meek iniziò ad interessarsi sempre più a fondo dell’energia pulsante
e potente che giace appena sotto la superficie del nostro mondo fisico, al di là
delle possibilità di percezione dei nostri cinque sensi ed anche, spesso, oltre la
possibilità di misurazione dei nostri strumenti scientifici. Durante questi viaggi,
in seguito alle esperienze vissute in quegli anni, George si convinse che
quell’energia invisibile giocava un ruolo di primo piano nelle nostre vite e nel
nostro mondo, ma sapeva che la maggior parte delle persone ne ignorava
perfino l’esistenza, come del resto anche la scienza stessa, e tutto questo lo
metteva a disagio. Decise allora che avrebbe dedicato la sua vita a dimostrare
agli scettici l’esistenza delle energie della realtà spirituale e a questo scopo tornò
a Franklin, nel North Carolina, nel 1980 e fondò la Metascience Foundation su
un bel terreno che aveva acquistato allo scopo di costruirvi un grande centro
che, nei suoi desideri, avrebbe dovuto ospitare il suo prezioso staff formato da
scienziati, adepti spirituali, ingegneri e ricercatori impegnati, tutti, a svelare i
misteri dello spirito umano. Trascorse quegli anni continuando a viaggiare alla
ricerca di fenomeni da studiare e, nei momenti in cui si fermava a casa, si
rinchiudeva nel suo laboratorio per effettuare svariati esperimenti tra cui quello
di imprimere su una pellicola fotografica le energie irradiate dal suo corpo o
quelli che riguardavano lo studio degli effetti delle emozioni umane sulla crescita
delle piante. Durante alcuni di quegli esperimenti Meek riuscì, grazie alle sue
particolari attrezzature, a fotografare il suo stesso corpo astrale mentre lasciava il
corpo fisico durante un OBE spontanea. In queste suggestive foto si può
osservare una densa massa trasparente e luminosa, collegata al corpo fisico
tramite una specie di cordone, che si solleva lentamente verso l’alto.
Meek trascorse moltissimo tempo nel suo laboratorio cercando di realizzare un
suo vivo desiderio: quello di mettere insieme, pezzo dopo pezzo, una mappa del
mondo spirituale, facendo riferimento alle molteplici esperienze che egli stesso
aveva fatto durante le sue OBE: fu proprio grazie ai suoi numerosi viaggi astrali
che giunse ad affermare che l’inferno ed il paradiso non sono collocati in uno
spazio lontanissimo, ma che questi due luoghi si trovano proprio qui, sul nostro
stesso piano terrestre, interpenetrando la nostra stessa realtà fisica. Del resto da
sempre i mistici hanno affermato proprio questo stesso concetto che però,
spesso, appare incomprensibile ai più; il merito di Meek sta nel fatto che egli ha
tentato, utilizzando le nostre attuali conoscenze delle tecnologie radio e delle
energie elettromagnetiche, di spiegare la reale collocazione del mondo spirituale
in un modo molto più comprensibile agli uomini che, in tal modo, lo possono
più facilmente comprendere. In poche parole egli sosteneva che così come
centinaia di stazioni radio emettono incessantemente una enorme quantità di
segnali radio sotto forma di energia vibrante che riempie l’aria ed è capace di
oltrepassare case, alberi ed ogni struttura solida, e quegli stessi segnali
rimangono comunque distinguibili in base alla loro frequenza, così tutti gli
universi spirituali (e Meek sosteneva che ce ne sono centinaia) condividono lo
stesso spazio del nostro universo fisico, proprio come i diversi segnali radio
condividono la stessa stanza. Parimenti, per continuare con la metafora delle
onde radio, tutti gli universi sono “trasmessi” da una stessa stazione centrale che
le varie religioni chiamano Dio, Allah o Brama, e che tanti di noi chiamano
principio intelligente o coscienza cosmica. I vari universi sono stati tutti
assemblati insieme nello stesso spazio, ma ogni universo rimane distinto
dall’altro in base alla propria frequenza o intensità di vibrazione. Le frequenze
del mondo spirituale sono più sottili di quelle che conosciamo nel mondo fisico,
come l’elettricità, i segnali radio o la luce e per tale motivo molte delle energie
del mondo spirituale sono impercettibili per i nostri sensi ma anche per i nostri
apparecchi scientifici. Basandosi su questo concetto Meek sosteneva la necessità
di riuscire a mettere a punto uno strumento che, così come la radio permette di
separare i vari segnali radio e di sintonizzarli nel nostro mondo fisico, ci
permettesse di sintonizzarci sulle frequenze più sottili del mondo spirituale per
permetterci di comunicare con i suoi abitanti. Fu così che nel 1979 nacque lo
spiricom”, un apparecchio costruito in collaborazione con il suo collega Bill
O’Neill, costituito da un set di 13 generatori di toni che raggiungeva l’estensione
della voce maschile adulta. Dopo aver lavorato molti mesi al progetto, accadde
finalmente un fatto stupefacente: tramite la radio una voce cominciò a
rispondere! Apparteneva a qualcuno che era nella stanza ma che era invisibile, lo
spirito di George Jeffries Mueller, uno scienziato della NASA che era morto nel
1967 e che ora ritornava per assistere Meek nell’apertura di un ponte di
comunicazione tra i due mondi. O'Neil e Mueller registrarono oltre 20 ore di
dialogo tra il 1979 ed il 1982. Nessun altro è poi riuscito ad ottenere gli stessi
stupefacenti risultati di Meek e O’Neill, ma si pensa che ciò sia dovuto al fatto
che lo stesso O’Neill sia stato un medium molto dotato che influenzava con la
sua presenza i risultati degli esperimenti. Tempo dopo Meek fu testimone di altri
avvenimenti eccezionali in compagnia di Ernest Senkowski (v.): i due, durante
un viaggio in Lussemburgo, a casa di Maggy e Jules Harsch-Fischbach,
assistettero alla prima trasmissione video dall’aldilà. Su un vecchio televisore
malfunzionante apparvero per pochi secondi immagini di foreste, montagne e di
una coppia che passeggiava mano nella mano sulle rive di un lago: le immagini,
come preannunciato dalle entità astrali, erano scorci dell’aldilà, i primi mai visti
da occhio umano. Furono pochi secondi ma, come si può immaginare,
colpirono profondamente i presenti che continuarono le loro ricerche con zelo
ancora maggiore. Quando Jeannette Meek morì nel 1990, George ricevette
presto una lettera di lei via computer, spedita, come lei stessa affermava, dalla
sua nuova casa nel mondo degli spiriti. La lettera fu inviata nel nostro mondo da
un gruppo di spiriti che si faceva chiamare Timestream, una squadra di persone
disincarnate che stava lavorando per poter aprire un canale di comunicazione
con la Terra. Nella lettera Jeannette diceva a George di sentire molto la sua
mancanza e che lì la vita era meravigliosa. Sosteneva di essere impegnata ad
accogliere gli spiriti di donne e bambini morti a causa della guerra del Golfo: lei
doveva calmarli ed aiutarli ad abituarsi alla loro nuova vita.
Questo tipo di transcomunicazione è la prova che i due mondi, se ci sono le
giuste condizioni, possono comunicare. Jeannette aveva semplicemente trovato
il modo di consegnare a suo marito, che era ancora in vita, un messaggio chiaro
e senza filtri attraverso un computer che si trovava sulla Terra.
George Meek morì nell’inverno del 1999. Aveva fatto il giro del mondo molte
volte, acquisendo prove inconfutabili che esiste la vita dopo la morte. Trovò
anche il tempo di scrivere due libri di successo: Healers and the Healing Process
(Guaritori ed il processo di guarigione) del 1970 e After We Die, What Then?
(Cosa succede dopo la nostra morte?) del 1980.
Certo queste informazioni, per molti di noi, trascendono la “soglia di
esitazione”. Spero solo che vogliate, per un attimo, sospendere le vostre
convinzioni ed accostarvi a questi fatti (perché di questo si tratta) senza rifiutarli
a priori solo perché non siete cresciuti con essi. Oggigiorno la comunicazione
tecnologica con l’aldilà è una realtà, che i cinici e gli scettici lo accettino o no.
Avete mai sentito quella faccenda che secondo i testi di tecnica aereonautica il
calabrone non potrebbe volare affatto, per via del suo peso troppo elevato in
rapporto alla superficie alare, ma che, tuttavia, il calabrone non lo sa e continua
a volare lo stesso?

Tratto da -La Scienza che ha dimostrato l'Aldila'-