Amici, il discorso che vi rivolgiamo vuol essere più generale e non riguardare solo coloro che oggettivamente hanno problemi di cattiva salute. E' un discorso che principalmente è rivolto a tutti quelli che hanno deciso che non stanno bene.
Il primo sintomo che volge a far concludere di essere ammalati è un senso di malessere generale. Tale sintomo è immediatamente interpretato come un segno, un avviso che c'è qualcosa che non funziona nel proprio corpo. L’interpretazione di chi prova un tale malessere non lascia alternative, mentre in effetti l'alternativa c’è, e come! ed è costituita dal fatto che il malessere, che è originato dal vivere una situazione non gradita, molti lo attribuiscono ad una malattia del corpo mentre ha origine psichica. Cosicchè la malattia immaginaria, formalizzata con il rito delle visite dal medico, ed anche la malattia reale, diventa una giustificazione per evadere la realtà, perfino il semplice senso di stanchezza è un modo di ribellarsi e non fare qualcosa che si dovrebbe e non si vuole fare; perchè quando si ha da fare qualcosa che piace, non si sente stanchezza. Allora, quando vi sentite un malessere, non date per scontato che siete ammalati; esaminate le vostre situazioni familiari e di lavoro o di relazione, e in una percentuale alta troverete lì la causa del vostro malessere originato da scontentezza. Non solo, ma anche nelle situazioni senza problemi la psiche gioca lo scherzo di farvi sentire scontenti per vari motivi: per esempio, per noia.
Moltissimi sono coloro che non si sentono attivi se non hanno qualche motivo di preoccupazione. La preoccupazione, per loro, diventa stimolo per avere interesse alla realtà. Moltissimi sono anche coloro che colmano il vuoto interiore del loro essere creandosi una malattia. L'incapacità di pensare, la mancanza di interessi, di vita interiore e di attività nel loro mondo che li soddisfi, li lascia —per loro difetto — in uno stato di vuoto che essi cercano di colmare, inconsapevolmente, inventando una malattia, cioè qualcosa a cui pensare, che dà da fare, che suscita l’attenzione degli altri su di sè, che non li fa languire nell'inattività. Allora, amici, quando vi sentite un malessere e non v'è una disfunzione organica, la causa è da ricercarsi nella sfera psichica. La prima cosa da fare è quella di non cullarsi nel vostro malessere ma di reagire facendo forza su voi stessi, imponendovi qualcosa che vi distragga e vi impegni: per esempio, sottoponendovi ad un esercizio di ginnastica. Il corpo fisico ne ritrarrà beneficio ed anche la psiche sarà ben adattata, sarà ben disposta da quel rito che porta a nuovi interessi e nuove relazioni.
Il primo sintomo che volge a far concludere di essere ammalati è un senso di malessere generale. Tale sintomo è immediatamente interpretato come un segno, un avviso che c'è qualcosa che non funziona nel proprio corpo. L’interpretazione di chi prova un tale malessere non lascia alternative, mentre in effetti l'alternativa c’è, e come! ed è costituita dal fatto che il malessere, che è originato dal vivere una situazione non gradita, molti lo attribuiscono ad una malattia del corpo mentre ha origine psichica. Cosicchè la malattia immaginaria, formalizzata con il rito delle visite dal medico, ed anche la malattia reale, diventa una giustificazione per evadere la realtà, perfino il semplice senso di stanchezza è un modo di ribellarsi e non fare qualcosa che si dovrebbe e non si vuole fare; perchè quando si ha da fare qualcosa che piace, non si sente stanchezza. Allora, quando vi sentite un malessere, non date per scontato che siete ammalati; esaminate le vostre situazioni familiari e di lavoro o di relazione, e in una percentuale alta troverete lì la causa del vostro malessere originato da scontentezza. Non solo, ma anche nelle situazioni senza problemi la psiche gioca lo scherzo di farvi sentire scontenti per vari motivi: per esempio, per noia.
Moltissimi sono coloro che non si sentono attivi se non hanno qualche motivo di preoccupazione. La preoccupazione, per loro, diventa stimolo per avere interesse alla realtà. Moltissimi sono anche coloro che colmano il vuoto interiore del loro essere creandosi una malattia. L'incapacità di pensare, la mancanza di interessi, di vita interiore e di attività nel loro mondo che li soddisfi, li lascia —per loro difetto — in uno stato di vuoto che essi cercano di colmare, inconsapevolmente, inventando una malattia, cioè qualcosa a cui pensare, che dà da fare, che suscita l’attenzione degli altri su di sè, che non li fa languire nell'inattività. Allora, amici, quando vi sentite un malessere e non v'è una disfunzione organica, la causa è da ricercarsi nella sfera psichica. La prima cosa da fare è quella di non cullarsi nel vostro malessere ma di reagire facendo forza su voi stessi, imponendovi qualcosa che vi distragga e vi impegni: per esempio, sottoponendovi ad un esercizio di ginnastica. Il corpo fisico ne ritrarrà beneficio ed anche la psiche sarà ben adattata, sarà ben disposta da quel rito che porta a nuovi interessi e nuove relazioni.
Maestro Veneziano - Cerchio Firenze 77
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