mercoledì 11 gennaio 2012

Ogni piccola o grande sofferenza


Fratelli, voi che appartenete ad un'altra dimensione, vi fate fagocitare dal pensiero dominante che vi fa
sentire piccoli e inadeguati; piccoli per assorbire il respiro di Dio e inadeguati nel mettere in atto il Suo
Programma. Le miserie del mondo in cui siete immersi ridimensionano il vostro intrinseco valore e fanno di voi
delle creature assoggettate al tempo che passa, alla fragilità di tutto il vostro vivere e allo spauracchio
dell'evento morte. Molti di voi non riescono ad accettare totalmente l'idea di una vita oltre la vita e come
quest'ultima sia assai limitata, quasi un fiat, di fronte all'Eternità dell'essere.
È difficile trovare fra la vostra gente chi reputi necessario questo passaggio, questa spoliazione di un
involucro non più necessario e utile all'esperienza dell'anima, quando è già espletato il suo programma per il
quale si è incarnata e in questo quadro così ripetitivo, così più o meno costante, si inseriscono le richieste   di sostegno e di conforto da parte dei fratelli che hanno subito la perdita di una persona cara, anzitempo
rispetto ai canoni della durata della vostra vita umana.
Se il dolore è più pacato quando la persona che muore ha già raggiunto un'età matura, quando la morte coglie
qualcuno di voi, il vostro pensiero non accetta la morte di chi è ancora in giovane età, prima di quei tempi
stabiliti dal logorio del tempo e prima dell'assolvimento di determinati ruoli.
Se rifletteste attentamente, l'esperienza del corpo non può essere più o meno efficace, più o meno positiva
solo se inserita in una lunga vita. L'anima che determina la chiusura di un ciclo esperienziale e l'apertura di
un altro ciclo, in connubio con lo spirito, è la sola che decide quando è tempo di andare.
Non si può neanche dire che il Creatore sottrae ai vostri affetti una creatura, perché abbisogna dei servigi
di quest'anima, bensì è la Legge che opera da sola quando un ciclo si è concluso e fino a quando non si sarà
compreso che questa Legge è posta in essere da voi stessi.
Mi rivolgo in particolare ai genitori, ai fratelli che hanno perso un loro parente in giovanissima età e per
tale motivo si sentono bersagliati da una cattiva sorte e da una forma di ingiustizia.
Se il Signore sembra averli provati con questo grande dolore, nel contempo concede loro la possibilità di
prendere coscienza dei veri valori della vita. Se il convincimento interiore non è ancora pronto per poter
credere nella sopravvivenza dello spirito, il Padre concede loro moltissime occasioni perché in loro si
rinforzi la fede e la consapevolezza di essere tutti scintille divine immortali ed elargisce la conoscenza
superiore. La disperazione, dunque, quando quelle poche volte sopravviene e diventa senza via d'uscita, senza
conforto, è una scelta volontaria di chi vuol restare sordo e insensibile all'amore e al conforto che da ogni
parte a loro giunge.
Fratelli e genitori che avete amato tanto questa creatura che sembra vi abbia lasciato, non maledite la
vita, quella che oggi vivete senza assaporarne il vero valore. Affidatevi e confidate in un Amore più grande di
quello che possiate intuire e cercate di considerare il vostro piano di azione una piccolissima cosa nel grande
Piano di Dio. Lasciate che il vostro caro, quello che sembra si sia allontanato da voi, segua un richiamo
affettivo superiore al vostro, un richiamo d'Amore smisurato al quale nessuno vorrà sottrarsi.
Ogni piccola o grande sofferenza che arreca questo distacco viene compensata da un Amore smisurato. Voi,
fratelli che vi preoccupate di non potere più accudire questa creatura, di non essere più in grado di poterle
dare amore, siate sereni dentro di voi, perché altri Spiriti si prendono cura di questa entità, nella maniera
più amorosa possibile e siate tranquilli che chi vi ha lasciato è oggi in buone mani. Il figlio e fratello che
piangete come morto si è aperto ad una nuova vita e vuol farvi sapere che egli è felice nella dimensione in cui
si trova. Tutti i problemi del mondo, i dolori e le sofferenze della carne, sono ormai una pallida immagine
senza valore. Il legame affettivo con cui i suoi familiari lo tengono vicino a loro non può essere prioritario
né esclusivo nel Mondo dello Spirito che lo ospita, perché, se ogni creatura che si diparte da questa Terra
dovesse portare con sé il peso del dolore dei suoi familiari, non sarebbe in grado di unirsi al Programma della
Comunità che lo ospita e non potrebbe assecondare la Volontà del nostro Signore.
Cercate, dunque, di addolcire il vostro dolore ritenendo come migliorativa la condizione del vostro
congiunto, dopo la morte, e così permettergli di superare quell'attaccamento affettivo che preclude la strada
che conduce alla conoscenza di Dio:
Vi esorto a considerarvi veramente fortunati, perché avete avuto con voi, anche se per breve tempo, un'anima
veramente bella e cara al Creatore e per lui avete attivato tutte le risorse del vostro cuore accogliendo con
gioia, prima la nascita su questa Terra e ora accettando con uguale gioia la sua vera nascita nella dimensione
dello Spirito.
Ora, rispondendo ai quesiti di questi genitori, dobbiamo dire che questo giovane, nell'ultimo periodo della  sua permanenza terrena, anelava allontanarsi da questa vostra dimensione, perché il suo spirito sapeva che era
venuto il suo momento, e ogni cura medica approntata acuiva questo tormento, fino al momento di quella
parentesi che chiamate coma. In questa fase la sua anima aveva già deciso che ogni rinvio era inutile.
Pertanto, egli vi rassicura sulla totale assenza di ogni sofferenza, nonostante il corpo continuasse a vivere
per proprio conto.
Vi rassicuro anche in merito a eventuali errori di diagnosi o di mancanza di cure appropriate. Non ci sono
stati errori da parte dei medici né da parte vostra.
Amate questa creatura e portatela nel vostro cuore con le immagini dei ricordi più gioiosi di quella parte
della sua vita più spensierata. Siate certi che la sua presenza spirituale veglierà su di voi quotidianamente e
si impegnerà, assieme ad altri Fratelli della Comunità spirituale, affinché ritorni in questa famiglia la pace
e la fede nel nostro Creatore.
Alla domanda relativa alla causa della morte, diciamo che nel suo cervello c'era un difetto già alla nascita
che, crescendo negli anni, ha dato luogo a quella patologia che poi è sfociata nel coma e nella morte.
L'emorragia, quindi, è stata un effetto e non una causa.
Questa creatura, nel periodo del coma, sentiva due tipi di voci, due richiami contrastanti: il richiamo dei
suoi cari che desideravano rientrasse nei ranghi della Terra e il richiamo della voce del suo spirito che lo
indirizzava altrove. Ha prevalso quest'ultimo. Non c'è stata sofferenza, ripeto, non c'è stato quel dolore così
atroce come voi continuate ad immaginare.
Voi genitori e la vostra creatura e noi Fratelli di altre dimensioni e tutti voi fratelli umani, siamo stati,
siamo e saremo sempre insieme per l'Eternità...
Angela S. chiede lumi su un amico molto turbato a causa di un sogno nel quale ha visto una sua nonna
defunta, alla quale era molto legato, che lo invitava a prepararsi per seguirla.
R. - Mi dai un'ottima occasione per fare alcune giuste considerazioni sul problema della morte, soprattutto
riguardanti la preparazione a questo evento. Cominciate a pensare, fratelli, che questo evento non può essere
riferibile soltanto al vecchio e al malato e farlo diventare un evento improbabile per un giovane e un sano.
Rendetevi sempre pronti a questa evenienza, cercando di essere distaccati da ogni legame di natura fisica e di
natura affettiva.
Sappiate che lo spirito ubbidisce al richiamo della Legge superiore, quando si è compiuto il percorso
incarnativo che nessuno di voi, e di noi nel Mondo dello Spirito, possiamo conoscere in maniera
particolareggiata o anzitempo a causa del libero arbitrio. Fatta questa premessa, devo dirti che nel caso del
tuo amico il sogno è una proiezione delle sue angosce, della sua paura della morte. Tranquillizzalo in tal
senso. Fa' in modo che il suo animo si ammorbidisca e diventi più sereno nei riguardi di questo evento. È
comunque utile il messaggio che a lui è pervenuto da questa entità parentale. Esso si deve intendere come un
consiglio, per porre più attenzione e curare maggiormente la sua anima... 

tratto da "La realta' oltre la realta"  Cerchio Catania

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