domenica 13 novembre 2011

Il risveglio della Coscienza

[...] Il momento della morte è un momento di grande alchimia, è una potente meditazione. Quando un individuo è pronto a morire entra in qualcosa che potremmo definire come tunnel; penso che ne avrete già udito parlare. Questo tunnel è costituito da tutte le azioni e da tutti i pensieri che l'individuo ha fatto non soltanto nella vita che ha concluso ma anche in quelle precedenti. Più questo tunnel è lungo e tanto più
questo individuo ha pensato e agito per esteriorizzare se stesso. Questo significa che la sua energia dovrà spendere se stessa nel percorrere il tunnel, si dovrà esaurire a causa della lunghezza di quel tunnel. E quando questo individuo se ne uscirà dal tunnel non avrà più alcuna energia a sua disposizione e se ne cadrà addormentato. E' questo il vero aspetto della morte che incute timore. Per l'individuo, che ha molto agito, molto parlato e molto pensato, ma lo ha fatto mantenendosi ancorato al suo centro, sia pensando che agendo e facendone partecipi gli altri, il tunnel sarà alquanto breve. L'energia della sua anima non si esaurirà nel tunnel e quando se ne uscirà fuori avrà milioni di volte in più l'energia che disponeva mentre era incarnato.
Uscendo con tutte queste energie il suo Principio Spirituale potrà avvicinarsi e fondersi con lui.
Il Principio Spirituale non può invece avvicinarsi se vede uscire un anima che non vibra a sufficienza; non gli si avvicina perché teme di bruciare il suo essere, esattamente come il Sole non si avvicina troppo alla Terra perché ne resterebbe bruciata. [...]

Tratto da "Morte e Immortalita'" Quaderno n° 12









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