DOMANDA: Si dice che la vita post-mortem passi in un primo stadio sul piano astrale ed in seguito sul piano mentale. Noi vorremmo sapere se tutte le persone senza eccezione sono coscienti sul piano mentale dopo la morte o al contrario lo vivono inconsciamente. Questo non implica forse una vita cosciente sul piano mentale inferiore o superiore durante l'incarnazione che ha preceduto la morte?
RISPOSTA: Per rispondere alla domanda dirò che morirete nel modo in cui avete vissuto. Vale a dire che se avete vissuto senza coscienza ebbene sarete un morto senza alcuna coscienza, se siete stato un discepolo attivo, se siete stato qualcuno che, ogni volta tentava di sviluppare il risveglio della propria coscienza, quando lascerete la materia, automaticamente sarete qualcuno con questa conoscenza e capacità e potrete lavorare con le zone di coscienza ottenute grazie alle esperienze nella materia.
Non si può dire che cos'è la morte perché infatti, se ci si pone nella visione delle guide, nella visione della verità, non c'è differenza tra lo stato che dà la vita fisica e lo stato che comporta ciò che si può definire la morte.
La sola differenza, è che un giorno avete un vestito e l'indomani non l'avete più. Ma la coscienza resta esattamente la stessa esattamente in simbiosi con ciò che è stata a seconda della sua esperienza nella materia. Quindi non c'è in effetti uno stato di coscienza prima della vita, uno stato di coscienza durante la vita, uno stato di coscienza dopo la vita dunque durante la morte. Tutta la coscienza è esattamente la stessa dall'inizio alla fine, dalla sua prima incarnazione fino all'ultima.
Qual è l'unica differenza?
Ebbene l'unica differenza è che la nota d'auto-coscienza non ha forzatamente ritrovato tutte le sue sonorità ed anche lo spirito, che è unità, che in effetti ha tutto in lui tranne il sapere, allorché passa nella materia ed attraverso tutte le incarnazioni non fa altro che riscoprire il patrimonio che già possiede. E' per questo che non si può dire che l'uomo muore o che l'uomo conosce una coscienza diversa durante la sua vita o durante la sua morte. E' esattamente la stessa coscienza, la coscienza acquisita con il livello iniziatico.
Ora, quello che sarà interessante sapere è di poter fare qualcosa, sia per coloro che sono già trapassati e che si sapeva non avessero un grande stato di coscienza, sia per coloro che sono in procinto di trapassare e che hanno sviluppato un certo stato di coscienza. Come si può evitare di rimanere troppo a lungo tra i due mondi, ciò che si chiama il passaggio nell'astrale e che tutti conoscono in qualche modo e che richiede tre giorni a tutti i discepoli, anche a tutti gli iniziati, e dopo i tre giorni si può sia ritornare nella materia come ha dimostrato Gesù (trasposto nel Cristo) sia partire verso il divino come hanno fatto altri iniziati dopo la loro morte.Se voi stessi, siete in punto di morte, sia che siate al volante della vostra auto, in qualsiasi circostanza vi troviate, o che sia semplicemente nel vostro letto, quando sentite molto bene che è venuto il momento, immediatamente concentratevi, anche se solo per tre secondi, io vi dico che anche questo funziona,
concentratevi, allineatevi con la vostra anima e dite:" io sono quello, io sono lo spirito, io sono l'anima". E vedrete che al momento del trapasso vi sembrerà non di morire ma semplicemente di abbandonare l'involucro che è il corpo ed automaticamente nella zona della coscienza superiore che scoprirete, la vostra Guida sarà li e vi darà immediatamente del lavoro da fare. Che lavoro? Ebbene per esempio, partecipare alla nuova era, alla costruzione di nuovi metodi di guarigione, alla costruzione di nuovi edifici per ispirare gli architetti, per ispirare questo, per ispirare quello o lavorare a delle trasformazioni energetiche più lontano, il lavoro non manca. E allo stesso tempo la morte non sarà un
passaggio, in verità la morte non è un passaggio, anche se non si crede alla morte o a quello che si dice essere semplicemente il passaggio dalla materia allo spirito, anche questo è falso, non è un passaggio.
C'è semplicemente un momento dove esiste un vestito ed un momento dove non esiste più e il passaggio là non esiste, perché il passaggio o ciò che si potrebbe definire passaggio, ebbene esiste sempre. Se si crede che esista durante la morte, bisogna anche credere che esista durante la vita ed immaginare il processo in senso inverso ed avere tanto paura di nascere quanto paura di morire e provare tanto dolore nel nascere quanto nel morire. Pensateci. Se credete ad un passaggio non voglio togliervi quest'immagine, pensate pure che siete venuti per questo stesso passaggio. Ma io vi dico: che non esiste passaggio, è lo spirito che si diverte e che prende un guanto e che lo lascia ne prende un'altro e lo lascia cadere di nuovo.
Estratto dal Quaderno n°15 Morte e Immortalita'
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