giovedì 9 dicembre 2010

Caso XXI

Riporto questo caso tratto dal libro di Ernesto Bozzano "la crisi della morte"

Tolgo l'episodio seguente da un libro che s'intitola Messages from the Unseen (24).
Si tratta di una santa madre la quale comunica tramite la propria figlia. Il volumetto
è ornato dal ritratto della defunta, le cui angeliche sembianze armonizzano in modo
altamente suggestivo con il contenuto dei messaggi, nei quali si aspira la fragranza
celestiale di un'anima bella in suprema comunione d'amore con tutti gli esseri
dell'universo. E la forma in cui sono dettati i messaggi appare così spontanea, così
naturale, da infondere in chi legge la certezza intuitiva della loro origine
genuinamente trascendentale.
Nel primo messaggio lo spirito esprime la propria esultanza per sentirsi finalmente
liberato dal corpo, quindi si rivolge in questi termini al marito:
«In questo momento mi trovo qui presente, insieme con voi, vicinissima a te ed ai
figli. Scacciate il pensiero che io abbia a trovarmi lontanissima dall'ambiente in cui
vissi. Voi potete consultarmi in tutto ciò che desiderate con più facilità di prima. Mi
manterrò sempre in rapporto con voi; non vi abbandonerò mai un solo istante, fino a
quando non arriverà il momento di darvi il benvenuto al varco della grande fiumana.
Possa questo varco riuscire per tutti voi così dolce come lo fu per me! Io nulla
ricordo della traversata. Debbo aver dormito lungamente, per quanto nulla rammenti; ma
quando aprii gli occhi, mi ritrovai miracolosamente guarita e mi vidi qual ero negli
anni migliori della gioventù, ma di gran lunga più esuberante di vita, più lucida di
mente e più felice. Il mio lungo periodo d'infermità mi parve un brutto sogno, dal
quale mi ero infine risvegliata per tornare all'amore dei miei cari, che mi avevano
assistita con tanta abnegazione; e mi sentivo in possesso di tutta la ricca esperienza
acquisita nel passaggio attraverso l'esistenza incarnata...».
Nel secondo messaggio essa ritorna sulla circostanza della «crisi della morte», e
così continua:
«Io non so quali risultino le esperienze degli altri nella traversata della grande
fiumana che separa il mondo spirituale da quello terreno; ma la mia esperienza si
riassume in un risveglio meraviglioso che ancora adesso mi riempie di letizia estatica.
Non temete la morte; nulla c'è da paventare. Tutte le pene, tutti i dolori, tutto ciò
che vi è di brutto nella grande crisi appartengono al lato fisico della medesima;
dall'altro lato c'è l'amore - il Divino Amore - combinato alla gloria inesprimibile del
risveglio spirituale. Quando mi risvegliai, mi vidi circondata dalla schiera compatta
di tutti gli spiriti dei defunti che avevo amato in terra. Vedevo intorno a me i volti
di tutte le persone che mi furono care e che avevo conosciuto in ogni epoca della mia
vita, a cominciare dalla più tenera infanzia; persone che in massima parte erano state
da lunghi anni sottratte al mio affetto. In pari tempo vibravano nell'aria accordi
musicali meravigliosi, letteralmente celestiali, che ascoltavo rapita in estasi. Nel
mio trapasso non vi furono mutamenti bruschi: mi addormentai e gradatamente mi
risvegliai ad una vita di più vasta coscienza di sé, pienamente consapevole di essere
guarita da tutte le infermità, e libera, libera per sempre dal mio vecchio misero corpo che per tanti anni aveva gravato come un impedimento sul mio spirito. Come fare ad
esprimere a parole ciò che tale rivelazione significava per me? Solo coloro che come me
hanno sofferto lungamente, attendendo ansiosamente la liberazione, possono concepirlo.
Mi sentivo perfettamente bene, esuberante di vitalità, ringiovanita, e quando al
risveglio risposi ai saluti augurali di tante persone care venute ad accogliermi,
sapevo di non sognare, sapevo di essere effettivamente entrata in ambiente spirituale;
sapevo di essere morta. "Morta!". Questa parola è una burla! Miei cari, non parlate mai
di me come di persona morta. Io sono viva di una vitalità non mai provata e non mai
sognata, in possesso di facoltà nuove, di energie nuove, con decuplicata capacità di
amare e di essere felice: tutte circostanze per le quali mi si rivela il gran fatto che
l'esistenza in queste Sfere ha da essere una gioia permanente. Onde pervenire a una
simile meta, valeva dunque la pena di vivere una vita di lotta e di sofferenze. Ora a
me sembra di aver vissuto in terra un'esistenza di sogno; questa sola, infatti, è vita
reale: l'altra era un'ombra di vita. Voi soli rimanete per me una realtà dell'esistenza
terrena; e l'amato mio compagno e i figli miei costituiscono l'unico vincolo che mi
unisce ancora al mondo dei viventi...
«Nel paradiso in cui mi trovo prevalgono il perfetto amore e l'armonia universale, i
quali si estrinsecano in una gloria di luce radiosa, palpitante di energie vitali, che
riempie l'anima di sentimenti dilettevoli e di gioia suprema. Nel nostro ambiente i
pensieri sostituiscono la parola, ed essi non solo vibrano all'unisono con le anime nostre, ma assumono mirabili colorazioni e si convertono in suoni armoniosissimi,
così che intorno a noi vibra una sinfonia di accordi musicali sempre più meravigliosi
di una bellezza a gradazioni infinite.
«[...] Desidero parlarvi ancora della musica meravigliosa che mi accolse al momento
del mio ingresso nel mondo spirituale, esperienza che non ha confronti nei miei ricordi
terreni. Non ero sola ad ascoltarla, poiché la maggior parte degli spiriti convenuti ad
accogliermi l'ascoltavano e se ne deliziavano come me. Era un avvicendarsi glorioso di
accordi musicali che parevano provenire da uno strumento centrale, da un organo
gigantesco, e si espandevano e vibravano per lo spazio a ondate di armonie celestiali
che parevano elevarsi, elevarsi, fino a ricongiungersi in Dio. Quella sinfonia era così
potente, così grandiosa, così penetrante, che pareva dovesse ascoltarla l'universo
intero. Eppure, mentre ascoltavo, avevo l'impressione che quegli accordi si
estrinsecassero per me sola, e mi giungessero come una voce che parlasse all'anima mia,
rivelando a me stessa l'intima natura e i meravigliosi segreti del mio essere e
ammaestrandomi sul fatto che nel mondo spirituale la musica è il veicolo rivelatore
delle grandi verità cosmiche... Se voi mi chiedeste dov'era lo strumento musicale, di
dove proveniva quella musica, io non saprei che cosa rispondere. Proruppe
all'improvviso, non domandata. So soltanto ch'essa rappresentò per me il primo passo
verso l'iniziazione alle meraviglie della Sfera spirituale...
«Una delle grandi attrattive di questa Sfera consiste nel fatto che per quanto vi
siano aspetti della sua configurazione generale che risultano immutabili, in pari tempo
vi è in essa una sorta di configurazione particolare sovrapposta - se così è lecito
esprimersi - la quale invece è mutabilissima. Il che avviene perché noi tutti
possediamo facoltà creatrici che si esercitano perpetuamente sull'ambiente immediato in
cui esistiamo così che ogni mutamento nel nostro modo di sentire e di pensare, apporta
un mutamento corrispondente nell'ambiente intorno a noi. Anche le nostre vestimenta
risultano creazioni del nostro pensiero e sono formate con elementi tratti
dall'ambiente in cui esistiamo. Io non comprendo ancora esattamente il processo per cui
si determina il miracolo, ma sta di fatto che tali manifestazioni esteriori del nostro
pensiero traducono le disposizioni inferiori del nostro spirito. Ne deriva che per gli
spiriti che esistono da lungo tempo in questo ambiente, le vestimenta costituiscono un simbolo infallibile che svela loro l'intrinseco valore morale dello
spirito che se ne riveste.
«Sebbene la natura di questo mondo appaia enormemente diversa da quella terrena, i
due mondi tuttavia si rassomigliano, con la differenza che il mondo spirituale risulta
di gran lunga più raffinato, eterico: ecco tutto...
«Strano a dirsi! Sebbene al mio arrivo nel mondo spirituale, ogni cosa ivi esistente
mi apparisse tanto meravigliosa, ebbi subito a provare il sentimento di trovarmi in
ambiente non nuovo per me. Espressi tale sentimento ai miei compagni spirituali, ed
essi m'informarono che recupererò gradatamente la memoria di vicende personali le quali si estendono di gran lunga oltre i limiti della mia ultima esistenza terrena,
comprendendo ricordi di un tempo in cui avevo soggiornato nel mondo spirituale, il
quale è il vero soggiorno. E infatti comincio a rammentare... Non desidero entrare in
una lunga dissertazione sul tema, ma giova che io stabilisca ciò che a me risulta in
proposito; ed è che i miei figli, insieme ad altri spiriti cui ebbi a intrattenermi al
riguardo, m'informarono che ricordavano chiaramente tutte le vite vissute in precedenza
sul pianeta terra, mentre io stessa comincio a recuperare i ricordi di fasi di
esistenza incarnata anteriori a quella da me ora compiuta. Però non saprei dire se tali
miei ricordi si riferiscano a vite vissute in terra, o in altri pianeti dell'universo.
Questo io conosco per certo: mi trovavo rivestita di un corpo molto simile al vecchio
corpo da poco abbandonato...».



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